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Sessismo e umiliazioni, indagato ufficiale dell'Accademia militare di Modena

Cronaca
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La procura ha indagato un ufficiale per violenza privata, molestie e abuso di autorità. Secondo l'accusa avrebbe sottoposto alcuni palafranieri delle scuderie, sia donne che uomini, ad atti punitivi e umilianti. I fatti sono sarebbero stati commessi tra il 2019 e il 2021. Le presunte vittime avevano presentato denuncia 

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Sessismo e umiliazioni in Accademia militare a Modena: la procura della città emiliana ha indagato un ufficiale per violenza privata, molestie e abuso di autorità. Secondo l'accusa avrebbe sottoposto alcuni palafranieri delle scuderie, sia donne che uomini, ad atti punitivi e umilianti, come per esempio lavare frequentemente i genitali dei cavalli. I fatti risalgono a due anni fa: la magistratura ordinaria si è attivata su segnalazione di quella militare di Verona, che procede in parallelo. Ci sarebbero frasi sessiste ed episodi di body shaming sempre, secondo l'accusa, da parte dello stesso ufficiale. Lo riferisce Repubblica e l'ANSA ha avuto conferma dell'indagine.

Le vittime hanno sporto denuncia

Molestie continue al personale femminile, con battute a sfondo sessuale, commenti sull'aspetto fisico o racconti sulle sue esperienze: sono comportamenti contestati al tenente colonnello Giampaolo Cati, 45 anni, all'epoca dei fatti capo del centro ippico militare dell'Accademia di Modena, accusato dalla Procura di stalking ai danni di 11 militari, sette uomini e quattro donne, di violenza privata, fatti commessi tra il 2019 e il 2021 con abuso dei poteri e di autorità, oltre che di minaccia ai propri inferiori. L'ufficiale, difeso dagli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, ha ricevuto un avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, firmato dal pm Francesca Graziano. Le presunte vittime avevano presentato denuncia.

Abusi segnalati dal generale

L'ufficiale indagato risulta ancora operativo all'interno dell'Accademia di Modena, ma è stato trasferito ad altra mansione, sempre nell'ambito dello Stato Maggiore dell'Accademia. A segnalare i presunti episodi è stato il generale, comandante dell'Accademia, Davide Scalabrin, che ha raccolto internamente all'Accademia stessa le segnalazioni.

Il sindacato dei Carabinieri: "Valuteremo di essere parte civile"

"Attenderemo gli sviluppi investigativi della magistratura e se dovesse avviare un procedimento penale a carico dell'istruttore Nsc, Nuovo Sindacato Carabinieri, Segreteria Regione Emilia Romagna, valuterà se costituirsi parte civile dando mandato ai propri legali". Lo dice Giovanni Morgese, segretario regionale del sindacato in Emilia-Romagna, commentando l'indagine.  

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"Se voglio fare male a una persona la distruggo"

"Tu non sai di cosa sono capace, io se voglio una persona la faccio impazzire fino al congedo, se voglio fare male ad una persona la distruggo attaccandomi al collo senza dargli respiro, non la lascio più fin quando non l'ho distrutto. Sarei capace di inventarmi qualsiasi cosa sul suo conto anche personale pur di distruggere lui e la sua famiglia". Parole che avrebbe pronunciato l'ufficiale Giampaolo Cati, indagato anche per minaccia e ingiuria ad un proprio inferiore nell'inchiesta del pm Francesca Graziano. Tra le offese, anche riferimenti all'aspetto fisico e al peso delle donne in servizio, minacce di far trasferire le persone.

Gli avvocati: "Accuse infondate"

Dal canto loro gli avvocati Guido Sola e Francesca Romana Pellegrini, difensori del tenente parlano di "accuse infondate" nei suoi confronti. "Vogliamo sottolineare che si sta parlando d'un ufficiale pluridecorato, con un curriculum vitae importante e un fascicolo matricolare impeccabile che sempre si è speso in primis in favore dei propri soldati, che mai ha abusato del proprio potere e che, comunque, operava in contesto per sua natura gerarchico, con conseguente, quotidiano, controllo da parte degli ufficiali superiori".