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Firenze, morto rider 26enne: il suo scooter contro un’auto mentre faceva una consegna

Cronaca
Foto d'archivio

Il giovane studiava come web designer. Sabato sera stava facendo una consegna a bordo del suo scooter quando si è scontrato con una machcina a Rovezzano. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: iscritto nel registro degli indagati il conducente dell’auto. Sequestrati i due mezzi e una terza macchina. Da chiarire se e chi possa non aver rispettato un semaforo. Il sindaco Nardella: "È l'ennesimo rider morto mentre correva per rispettare i tempi di consegna”

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Un ragazzo di 26 anni è morto a Firenze in un incidente stradale: si chiamava Sebastian Galassi e per mantenersi faceva il rider. Sabato sera stava effettuando una consegna per conto di Glovo quando il suo scooter, intorno alle 21.30, si è scontrato con un’auto alla periferia del capoluogo toscano. Portato in codice rosso in ospedale, è morto stamattina.

Faceva il rider per mantenersi e studiava

Galassi, nato e residente a Firenze, si manteneva facendo il rider e studiava come web designer. Sulla dinamica dell'incidente sono in corso accertamenti della polizia municipale. In una nota di Palazzo Vecchio si spiega che il 26enne, alla guida del suo scooter Honda Sh, si è scontrato con una Land Rover a Rovezzano, "in via de Nicola all'altezza di via Gobetti, "per ragioni in via da accertamento". La Procura, che disporrà l'autopsia, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: iscritto nel registro degli indagati il conducente dell’auto. Sono stati sequestrati i due mezzi e anche una terza macchina. Da chiarire se e chi possa non aver rispettato un semaforo.

Sciopero dei rider fiorentini il 5 ottobre

I sindacati Filcams-Filt-Nidil Cgil hanno proclamato uno sciopero di 24 ore dei rider fiorentini per il 5 ottobre. Aspettano gli approfondimenti delle indagini, ma intanto hanno espresso "profondo dolore e vicinanza alla famiglia" e "tanta rabbia" per "un'altra morte inaccettabile, in un settore dove la sicurezza sul lavoro è ancora troppo spesso un diritto da conquistare, così come salari dignitosi e diritti tante volte sono una chimera, all'interno di un sistema che spinge alla produttività a discapito delle tutele".

Il cordoglio

Cordoglio è stato espresso anche dal presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo: dare più tutele ai rider "è una priorità assoluta e deve esserlo per tutti". Il governatore toscano Eugenio Giani ha chiesto che intervenga in fretta il nuovo Parlamento per garantire maggiori tutele. Stesse parole del sindaco Dario Nardella, che su Facebook ha scritto: "È l'ennesimo caduto sul lavoro, ma ciò che fa più rabbia è l'ennesimo rider morto mentre correva per rispettare i tempi di consegna. Come Willy a Livorno, Roman Emiliano sul Terragno, Romulo a Montecatini". "Zero tutele, ritmi insostenibili, pochi diritti. Da anni a Firenze ci battiamo per la dignità di tutti i lavoratori e dei riders in particolare. Lanciati in bici o in moto" per "una corsa per pochi euro", che "costa la vita. Tutto questo è abominevole", ha aggiunto.