Secondo i dati della polizia postale i casi che vedono coinvolti minori di 9 anni sono stati 52 nel 2020. Se ne contavano 28 nell’anno precedente. Da un'indagine realizzata dal Moige un minore su 3 dà il numero di cellulare agli sconosciuti ma cancellano la cronologia per evitare i controlli dei genitori. Il 48% non saprebbe cosa fare per gestire un episodio di bullismo
Nel 2020 sono complessivamente diminuiti i casi di cyberbullismo trattati dalla polizia postale con vittime minorenni: sono stati 412 contro i 460 del 2019. Ma rispetto all'anno scorso sono quasi raddoppiati i casi che vedono vittima un minore di età inferiore a 9 anni: nel 2019 erano 28, mentre nel 2020 sono state 52. In aumento anche i minori denunciati (62 nel 2019 contro i 66 nel 2020) per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. I dati della polizia postale sono stati diffusi nel corso dell'incontro del Moige "Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale.
L’indagine del Moige
Secondo una ricerca realizzata dall’Istituto Piepoli per il Moige, nell'ultimo anno - a causa della pandemia - il mondo dei ragazzi italiani si è concentrato molto sugli smartphone con un più 65%. Un maggior uso dei cellulari ha determinato un maggiore isolamento visto che il 59% sta davanti al web da solo. Il 20% dei ragazzi inoltre non saprebbe stare un'ora senza smartphone. 3 ragazzi su 4 controllano continuamente le notifiche. Un minore su 3 dà il numero di cellulare agli sconosciuti, ma cancellano la cronologia per evitare i controlli dei genitori. Quasi la metà dei ragazzi, il 48%, non sa come fare per gestire un episodio di bullismo.