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Migranti, nave Mare Jonio salva 100 persone. Salvini firma il divieto d'ingresso

Cronaca

Tra i soccorsi, recuperati dall'imbarcazione della Ong al largo della Libia, 26 donne di cui almeno 8 incinte, 22 bambini sotto i 10 anni e almeno altri 6 minorenni. Mediterranea Saving Humans: "Alcuni hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite"

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È stato firmato dal ministro dell'Interno Matteo Salvini il divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali per la Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humans che questa mattina ha soccorso circa 100 migranti che si trovavano su un gommone alla deriva al largo della Libia. Lo si apprende da fonti del Viminale. Il provvedimento è stato poi inviato ai ministri Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli. Tra le persone a bordo 26 donne di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori.

La Guardia Costiera aveva chiesto un porto sicuro

Il provvedimento del ministero dell'Interno è arrivato dopo che la Ong aveva fatto sapere che il Centro di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma aveva "assunto il coordinamento del nostro caso e chiesto 'a competenti Autorità Italiane' l'assegnazione di un porto sicuro alla Mare Jonio". "Non succedeva - aveva ricordato Mediterranea - da oltre 14 mesi: l'ultima volta in cui il Centro di coordinamento dei soccorsi di Roma chiese l'assegnazione di un porto sicuro ad una nave ong fu l'8 giugno 2018 con sbarco a Reggio Calabria della SeaWatch3".

Mediterranea: "A bordo persone con segni di torture"

In mattinata la Ong su Twitter ha raccontato che il salvataggio è stato completato alle 8.35 di questa mattina. "Abbiamo individuato il loro gommone, sovraffollato - ha detto la Ong - alla deriva e con un tubolare già sgonfio con il nostro radar, e per fortuna siamo arrivati in tempo per portare soccorso. Le persone - ha sottolineato Mediterranea - sono tutte al sicuro a bordo con noi, ci sono casi di ipotermia e alcune di loro hanno segni evidenti dei maltrattamenti e delle torture subite in Libia. Fuggono tutte dall'inferno".