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Vandalismo contro monumento vittime via Fani, denunciato un uomo

Cronaca
La scritta BR sulla lapide che ricorda gli uomini della scorta di Aldo Moro (LaPresse)

Il presunto autore è un romano di 47 anni incensurato che non risulterebbe avere collegamenti con ambienti eversivi. Nella sua abitazione sono stati trovati i vestiti e la bomboletta di vernice spray utilizzati in occasione del raid  

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Il presunto autore della scritta 'BR' sul monumento dedicato ai "martiri di via Fani", a Roma, è stato denunciato. Si tratta di un romano di 47 anni incensurato che, lo scorso 22 marzo, avrebbe vandalizzato la lapide in memoria del presidente della Democrazia cristiana, Aldo Moro, e dei 5 uomini della sua scorta, vittime nel 1978 di un agguato delle Brigate Rosse.

Nessun collegamento con ambienti eversivi

L'uomo denunciato è un autista Ncc (auto a noleggio con conducente) e, al momento, non sono emersi collegamenti con ambienti di area eversiva. Gli investigatori sono arrivati a lui dopo una complessa attività investigativa che si è sviluppata attraverso la visione delle telecamere di sorveglianza della zona. Funzionali al buon esito delle ricerche, fanno sapere i militari, anche gli accertamenti di natura informatica, l’analisi dei dati di traffico telefonico e di diversi profili presenti su vari social network. L’informazione di garanzia è stata consegnata all’uomo contestualmente a un decreto di perquisizione. Nel corso del sopralluogo nella casa del sospettato sono stati trovati i vestiti e la bomboletta di vernice spray utilizzati in occasione dell’atto di vandalismo e un proiettile calibro 9x21, detenuto abusivamente insieme e una decina di bossoli.  

A pochi giorni dal quarantennale del rapimento

Il raid vandalico dello scorso 22 marzo a Roma venne effettuato a poco meno di una settimana dal quarantennale dell'agguato di via Fani, quando le Brigate Rosse rapirono il presidente della Democrazia Cristiana e uccisero i cinque membri della sua scorta. Lo sfregio, realizzato con vernice rossa, non è il primo di cui è vittima il monumento. Il mese precedente, era apparsa un’altra scritta offensiva, di opposto segno politico, che recitava: "A morte le guardie" con due svastiche ai lati. In quell'occasione i familiari delle vittime di via Fani definirono il gesto "un'azione vergognosa e un insulto per i tanti servitori dello Stato che hanno perso la vita per mantenere la schiena dritta alla democrazia di questo Paese".