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Torino: provocarono il panico in piazza San Carlo, arrestate 8 persone

Cronaca

Il gruppo, secondo le accuse, il 3 giugno 2017 tentò di mettere a segno delle rapine spruzzando dello spray urticante durante la proiezione della finale di Champions tra Juventus e Real Madrid: nella calca oltre 1.500 feriti, una donna morì dopo 12 giorni di agonia

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Otto persone, sospettate di aver scatenato il panico in piazza San Carlo a Torino il 3 giugno 2017, sono state arrestate dalla polizia. L'operazione è della questura, su mandato della Procura del capoluogo piemontese. Secondo le accuse, il gruppo spruzzò dello spray urticante per tentare di mettere a segno delle rapine durante la proiezione su maxi schermo della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. In pochi secondi nella piazza si scatenò il panico: nella calca rimasero ferite oltre 1.500 persone e una donna di 38 anni morì in ospedale dopo 12 giorni di agonia.

Le accuse

Nel mirino della polizia sono finite 10 persone: sette ora sono in carcere, una ai domiciliari, due all'obbligo di firma. Sarebbero una banda di giovani amici che ha colpito con lo stesso sistema tante volte, soprattutto ai concerti: in Italia, ma anche in Belgio, Germania, Olanda. In particolare, nei fatti di piazza San Carlo sarebbero coinvolti 4 ragazzi tra i 19 e i 20 anni. Due di loro, oltre che di rapina e lesioni, sono accusati anche di omicidio preterintenzionale.

Altre rapine simili

Secondo le indagini - coordinate dal procuratore Armando Spataro e dai pm Antonio Rinaudo e Vincenzo Pacileo - il gruppo di giovani avrebbe commesso rapine simili, sempre con lo spray urticante, in altri grandi raduni pubblici. Alcuni dei sospettati sarebbero di origine extracomunitaria. Il gruppo è stato individuato grazie alle intercettazioni telefoniche nel corso di un'altra indagine: alcuni fermati stavano parlando di una collanina, rubata in piazza, del valore di diverse centinaia di euro.

Indagini anche sulle carenze organizzative

Indagini sono state svolte non soltanto per dare la caccia a chi aveva scatenato il panico, ma anche per ricostruire le gravi carenze nell'organizzazione e nella gestione della serata-evento. Ieri sono stati notificati 15 avvisi di chiusura fascicolo: tra i destinatari la sindaca Chiara Appendino, l'allora capo di gabinetto Paolo Giordana, l'ex questore Angelo Sanna, funzionari del Comune, della Questura e della società che organizzò l'evento. Chiesta invece l'archiviazione per il prefetto Renato Saccone.