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Scontri a Torino, Viminale: "Fatti gravissimi, abbassare i toni"

Cronaca
Un momento degli scontri durante il corteo antifascista contro CasaPound, Torino, 22 febbraio 2018 (Ansa)

Per il ministero dell'Interno i protagonisti dei tafferugli con la polizia volevano "fare del male". Poi l'avvertimento: "Non faremo sconti a nessuno". Il questore: "Non erano dissenzienti ma delinquenti"

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Quanto accaduto ieri sera a Torino, con il lancio di bombe carta contenenti chiodi e bulloni contro le forze di polizia, "è un fatto gravissimo". È quanto viene sottolineato in ambienti del Viminale, dove si ricorda anche che gli autori dei lanci volevano "fare del male". Dal ministero dell’Interno viene quindi ribadito l'appello a tutte le forze in campo ad "abbassare i toni". Poi l’avvertimento: "Non faremo sconti a nessuno, le forze dell'ordine intervengono e interverranno per fermare l'illegalità in maniera tempestiva, come accaduto finora". Su quanto accaduto, intanto, è intervenuto anche il questore di Torino, Francesco Messina, che ha spiegato: "Le persone che vanno a un corteo con bombe imbottite di schegge di legno e metallo non sono dei dissenzienti, ma veri e propri delinquenti".

Gli scontri tra manifestanti e polizia

La sera del 22 febbraio, a Torino si è verificata una guerriglia urbana iniziata in occasione del corteo contro CasaPound. Centinaia di manifestanti si sono mossi dalla stazione verso l'hotel dove alle 21 era atteso il leader Simone Di Stefano: hanno divelto le recinzioni di un cantiere stradale, hanno raccolto pietre e le hanno lanciate contro le forze dell'ordine. Sono state usate anche bombe carta imbottite di schegge di metallo e di legno. La polizia ha risposto con idranti e lacrimogeni. Gli scontri sono durati per circa due ore e sei agenti sono rimasti feriti. Fermati due manifestanti, la loro posizione è al vaglio degli inquirenti.