Il 61enne aveva raccontato che la donna, 71 anni, era stata male nella notte tra il 12 e il 13 agosto e che lui l’aveva trovata la mattina senza vita. Ma, secondo le indagini della polizia, lei sarebbe morta per soffocamento e a provocarne il decesso sarebbe stato lui
Lo scorso agosto aveva denunciato la morte della moglie, 71 anni, raccontando di averla trovata senza vita sul letto. Secondo le indagini di questi mesi, però, la donna è morta per soffocamento e a ucciderla sarebbe stato il marito. È per questo che la polizia di Catania ha arrestato un uomo di 61 anni: è stato portato in cella su disposizione del Gip, con l'aggravante di avere commesso il fatto approfittando della minorata difesa della donna.
Il racconto dell’uomo
I fatti risalgono alla notte tra il 12 e il 13 agosto. L’uomo aveva raccontato che la donna si era sentita male la sera e che non riusciva ad assumere farmaci oralmente a causa di una forte difficoltà nella deglutizione. Era andata a letto, aveva detto il 61enne, con febbre alta, aveva vomitato e difficoltà a respirare. L’uomo aveva spiegato di essersi svegliato intorno alle 6 e di essersi accorto che la moglie sembrava non respirare. Nonostante questo, aveva raccontato di aver continuato a dormire fino alle 13.30. Verso quell’ora aveva chiamato sua sorella per avvertirla della situazione. Era stata lei, prima di andare a casa del fratello, a chiamare il 118 e lanciare l’allarme per la cognata. Alla polizia di Stato l’uomo aveva spiegato il suo comportamento (non aver chiamato subito i soccorsi) dicendo che si “era stancato” di accudire la moglie da solo dopo “un lungo periodo di assistenza”.
La svolta
Per i medici del primo soccorso era stata una morte naturale, sopraggiunta 6-8 ore prima del loro intervento. Ma, alla luce di alcune anomalie, la Procura della Repubblica di Catania aveva deciso di disporre l'autopsia della donna. Dall'esame è emerso che la morte poteva essere dovuta a “una compressione della regione cervicale e toracica, posta in essere verosimilmente con interposizione di un mezzo soffice (lenzuola, coperte, cuscino)”. Oltre che dall’autopsia, la svolta nelle indagini - che ha portato alle accuse nei confronti del 61enne - è arrivata anche da intercettazioni ambientali e dal racconto della sorella dell'uomo. Dalle intercettazioni, anche se non ci sarebbero elementi schiaccianti, sarebbe emerso che l'uomo avrebbe provato a costruire una versione dei fatti per discolparsi e per spiegare il suo comportamento.