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Morte di Denis Bergamini, procuratore Castrovillari: non fu suicidio

Cronaca

A 28 anni dai fatti, viene riaperta l'inchiesta sulla scomparsa del calciatore del Cosenza, trovato morto la sera del 18 novembre 1989 sulla Statale jonica 106. Disposta la riesumazione del corpo per il 2 maggio

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È stata riaperta, a distanza di 28 anni dai fatti, l’inchiesta sulla morte di Donato "Denis" Bergamini, il calciatore del Cosenza scomparso la sera del 18 novembre 1989. A dare la notizia è stato il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, durante un’intervista a Rai Sport. “Procederemo con la riesumazione del cadavere”, ha spiegato, “perché vogliamo approfondire con le tecniche di cui oggi si dispone tutti i possibili aspetti di quello che non è un suicidio, e che non è ipotizzabile come un suicidio”. 

I molti dubbi sulla morte del calciatore

Bergamini era stato trovato morto sulla Statale Jonica 106, al chilometro 401, vicino a Cosenza dopo che un camion lo aveva investito. La testimone di quanto accaduto quella sera è Isabella Internò che, all'epoca, era la fidanzata di Denis e che ora è indagata. La donna ha sempre sostenuto che il calciatore avrebbe accostato per poi scendere dal veicolo e lanciarsi sotto un autocarro che, nel travolgerlo, l’avrebbe ucciso trascinandolo per una sessantina di metri. Ma la ricostruzione, non ha mai convinto: il volto di Bergamini non riportava grandi traumi. Mentre le scarpe, l’orologio e la catenina che indossava erano completamente intatti. Tutti elementi questi che sono risultati incompatibili con un incidente tanto violento. A prevalere era stata comunque l’ipotesi del suicidio, ma questa spiegazione non ha mai convinto del tutto, e in particolare non è mai stata sostenuta dalla famiglia del calciatore che, durante questi anni, ha chiesto che si tornasse a indagare sui fatti nonostante, nel 2015, l’inchiesta fosse stata archiviata.

Riesumazione del cadavere e avvisi di garanzia per ex fidanzata e autista

La riesumazione della salma è fissata per il prossimo 2 maggio. Intanto, nell’ambito delle indagini, sono stati consegnati due avvisi di garanzia: uno all'ex fidanzata del calciatore e un altro al conducente del camion coinvolto nell’incidente, Raffaele Pisano. Si indaga per omicidio, con l’aggravante della premeditazione.