L'uomo è stato operato alla mano sinistra e all'occhio destro. La prognosi rimane riservata. La procura indaga per "tentanto omicidio" e segue la pista anarchica
Ha subito due interventi chirurgici, uno alla mano sinistra e uno all’occhio destro, l’artificiere di 39 anni rimasto ferito durante lo scoppio di un ordigno lasciato davanti alla libreria Il Bargello di Firenze, nella notte di Capodanno. Le condizioni dell’agente sono stabili ma, come ha spiegato uno dei responsabili della direzione sanitaria dell’ospedale Careggi, dove l’uomo è ricoverato, la prognosi rimane riservata. La funzionalità della mano dell’artificiere risulta compromessa, mentre l’occhio destro è stato completamente ricostruito. Servirà però ancora del tempo per stabilire se potrà tornare a funzionare. L’artificiere e i suoi famigliari hanno ricevuto in ospedale le visite del ministro degli Interni Marco Minniti e del capo della polizia Franco Gabrielli che hanno lasciato la struttura senza rilasciare nessuna dichiarazione.
"Tentato omicidio" - Nel fascicolo aperto sulla vicenda, l’unica ipotesi di reato al momento è quella di “tentato omicidio” ma non si esclude che nei prossimi giorni se ne possano aggiungere altre. Il procuratore Giuseppe Creazzo e il sostituto Beatrice Giunti, intanto, stanno aspettando gli esiti della prima analisi condotta sull’esplosivo, mentre la Digos ha effettuato una decina di perquisizioni a Firenze e dintorni per cercare di stabilire chi siano i responsabili dell’esplosione. La libreria, che con tutta probabilità era l’obiettivo del pacco bomba, è vicina al gruppo di estrema destra “Casa Pound” e per questo, da subito, la polizia ha parlato di un attacco di matrice politica. Le attenzioni degli inquirenti sembrano essersi concentrate sugli ambienti anarchici.
Il pacco bomba e l'esplosione - L'esplosione si è verificata intorno alle 5 del mattino dell'1 gennaio, dopo che una pattuglia della Digos, che sorvegliava obiettivi sensibili, aveva avvistato davanti alla libreria un pacco sospetto. Gli agenti hanno subito chiamato la questura e la zona è stata isolata per permettere agli artificieri di intervenire. Arrivata davanti alla libreria, che si trova in via Leonardo da Vinci, la squadra ha iniziato le operazioni ma la bomba, molto probabilmente avvolta con carta o stoffa, è esplosa e ha ferito l'artificiere. Dalle prime indagini è emerso che l'ordigno era collegato con dei fili elettrici a un timer.
Gli insulti su Facebook - L’agente coinvolto nell’esplosione è stato anche vittima di alcune offese su Facebook, dove un utente padovano ha scritto frasi su quanto accaduto a Firenze come “Solo uno? Peccato non sia morto” o “ovviamente è una bufala”. Il sindacato di polizia Ugl ha fatto sapere che presenterà a Padova una denuncia per quanto accaduto. Dopo centinaia di segnalazioni da parte di molti poliziotti - 420 solo in un’ora -, il post in questione è stato rimosso dall’amministratore di Facebook. Valter Mazzetti, segretario generale di Ugl, ha detto che quanto accaduto “sembra assurdo” e “lascia veramente esterrefatti”.