In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Giornata dell'Oceano, il tema di quest'anno è "Gender and the Ocean"

Ambiente

Chiara Puglisi

Tre donne, tre italiane, sono state invitate alle Nazioni Unite per rappresentare l'Italia durante le celebrazioni dell'8 giugno 2019

Condividi:

L’8 giugno si celebra in tutto il mondo il “World Oceans Day”: la giornata Internazionale dedicata agli Oceani. Il tema di quest’anno è “Gender and the Ocean, quindi l’importanza della parità di genere nella conservazione degli Oceani e la celebrazione di donne da tutte le parti del mondo che si sono distinte per il loro impegno per la tutela dell’ambiente marino. Dall’Italia ci sarà forse la massima rappresentazione rispetto a qualsiasi altro Paese. A rappresentare il nostro Paese alle Nazioni Unite saranno tre donne con tre storie professionale diverse ma unite dalla grande passione per il mare e dalla voglia di restituire alle nuove generazioni un oceano più sano.

Anne De Carbuccia

È una fotografa franco-americana che ha vissuto in Corsica e che ha deciso di farsi adottare dall’Italia. Vive a Milano la città che ha scelto per realizzare la sua galleria d’arte. Proprio a Milano l’abbiamo intervistata per farci raccontare del suo progetto e cortometraggio “One Planet One Future” (INTERVISTA). In Corsica ha sviluppato un profondo interesse per la natura. Il padre è editore e amico di celebri esploratori come Jacques Cousteau e Alain Bombard e durante le vacanze Anne ascolta le storie delle loro avventure nella natura, piene di sapere scientifico e di cultura. Durante gli studi si interessa all’Antropocene, l’era dell’ uomo come forza geologica, e ai suoi pericoli per il pianeta. Dopo una spedizione in Antartide le viene l’idea di realizzare i TimeShrines, i sacrari del tempo, installazioni temporanee create in luoghi simbolici e fotografate per mantenerne la memoria. Attraverso i TimeShrines Anne mette in relazione la natura morta della Vanitas, tema artistico del sedicesimo secolo, con i sacrari, una delle forme primigenie di espressione spirituale e artistica dell’uomo. Alla spedizione in Antartide seguono molte altre, e durante le quali Anne produce più di cento immagini, raccolte nel progetto artistico “One Planet One Future” (VIDEO). Attraverso le sue opere richiama l’attenzione sulla crisi ambientale e climatica che stiamo vivendo e promuove il cambiamento a favore di stili di vita più sostenibili per il nostro futuro.

Mariasole Bianco

Un’altra donna, un profilo professionale più scientifico quello di Mariasole Bianco, la biologa marina che rappresenta l’Italia durante il World Oceans Day nel palazzo di vetro dell’Onu a New York. Dopo una laurea in biologia marina a Genova e un master in Australia, Mariasole Bianco ha deciso di rientrare in Italia. Un “cervello di ritorno” che oggi è un punto di riferimento nazionale e internazionale per le politiche legate alla tutela dell’ambiente marino e lo sviluppo sostenibile. È vicepresidente della rete Giovani Professionisti della Commissione Mondiale per le aree protette. La World Commission on Protected Areas (WCPA) è la prima rete mondiale di esperti in aree protette, aiuta i governi a pianificare le aree protette e integrarle in tutti i settori, fornisce consulenza strategica ai responsabili politici rafforzando gli investimenti nelle aree protette, è gestito dal programma globale IUCN sulle aree protette e conta otre 1.700 membri in 140 Paesi. Mariasole Bianco è fondatrice di WORLDRISE, associazione no profit che forma i futuri custodi del patrimonio naturalistico Italiano promuovendo la tutela e la valorizzazione dell’ambiente marino. A Genova e Milano ha lanciato il progetto “No Plastic More Fun” col patrocinio del Comune di Milano e del Ministero Dell’Ambiente, che punta all’eliminazione della plastica usa e getta nei locali notturni della movida milanese e far capire come anche le azioni di una città possano impattare in maniera positiva o negativa la salute dei nostri mari.

Francesca Santoro

Una donna appassionata, una pioniera dell’alfabetizzazione oceanica e delle attività legate alla comunicazione scientifica oceanica. Francesca Santoro lavora per la Commissione oceanografica Intergovernativa dell’Unesco ed è responsabile del coordinamento dei contributi del CIO ai progetti di ricerca finanziati dalla Commissione Europea, come Sea Change ed ECOPOTENTIAL. È fermamente convinta che, la decisione di dedicare l’evento principale della Giornata dell’Oceano alla celebrazione delle donne impegnate nei diversi settori in ambito marino, sia fondamentale per definire le linee guida dei lavori che ruotano attorno al mare, dalle scienze marine alla pesca al trasporto marittimo. È importante per iniziare quel percorso di raggiungimento della parità di genere, anche in questo ambito le donne non raggiungono mai posizioni dirigenziali, e per dare un segnale forte alle giovani donne, le future generazioni di scienziate, ricercatrici, biologhe che possono giocare un ruolo molto importante nella tutela del mare.

La storia del World Oceans Day

l “World Oceans Day” nasce nel 1992 al “Summit della Terra” svoltosi a Rio de Janeiro, con la volontà di consacrare una giornata alla celebrazione del legame che unisce l'umanità intera all’Oceano. Un legame che va protetto partendo proprio dalla sensibilizzazione e dalla promozione di azioni che mirino a preservarlo L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nel 2009, ha designato l’8 giugno come la “Giornata Mondiale degli Oceani”.