Caldo record nel mese di marzo in Alaska. Le stazioni meteorologiche hanno registrato temperature fino a 15 gradi sopra la media. Queste anomalie portano a ripercussioni sull’intero ecosistema e incidono fortemente sullo scioglimento precoce dei ghiacci
L’Alaska, tradizionalmente conosciuta come una delle regioni più fredde del pianeta, sta vivendo una lunga fase di caldo anomalo. Masse d'aria molto miti provenienti dal Pacifico settentrionale e il Mare di Bering hanno contribuito ad innalzare le temperature fino a 15 gradi sopra la media nel mese di marzo. I dati sono stati diffusi dall’Alaska Climate Research Center che ha raccolto i dati di 19 stazioni meteorologiche. Quella di Kotzebue, cittadina di 3200 abitanti nel nord ovest dell’Alaska, ha registrato la massima anomalia con 15 gradi sopra la media, la temperatura più elevata del mese di marzo mai registrata. Gli studiosi sono concordi nell’affermare che “niente di questo calore è normale e che le temperature registrate sono praticamente quelle abituali del mese di maggio”
Marzo da record
Il fenomeno del riscaldamento precoce dell’Alaska è oggetto di studio da parte dei climatologi e rientra nei più complessi sintomi del cambiamento climatico. L’Alaska ha vissuto un riscaldamento significativo a fine inverno ed è tra i Paesi con un aumento medio delle temperature più veloce sulla Terra. (si scalda da 2 a 3 volte più in fretta rispetto alle nazioni del Nord America). Questo ha ovviamente delle ripercussioni sull’intero ecosistema e incide fortemente sullo scioglimento precoce dei ghiacci e sull'’innalzamento dell’oceano.