Materiale legnoso da boschi diversi a centrali nel Bellunese
(ANSA) - BELLUNO, 26 FEB - Quattro persone sono state rinviate a giudizio per truffa e falsità ideologica al termine di un'indagine dei Carabinieri Forestali di Mel (Belluno), che hanno scoperto irregolarità dal 2014 al 2016 legate alla vendita di biomasse per la produzione di energia elettrica da boschi in Provincia di Belluno e di Vicenza.
I militari hanno scoperto che erano state conferite, in due centrali di produzione di energia elettrica nel bellunese, circa 27.874 tonnellate di scarti della lavorazione del legname che in realtà provenivano da altre foreste. Erano inoltre - secondo gli investigatori - state prodotte false attestazioni di provenienze, allo scopo di percepire gli incentivi previsti per questo tipo di energia rinnovabile. I quantitativi erano oggettivamente superiori a quelli ricavabili dai boschi. Anche il funzionario del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali era stato tratto in inganno da questa attività irregolare.
Due ditte bellunesi hanno così ricevuto dalle centrali destinatarie del prodotto, rispettivamente, 6.953 e 149.690 euro, il sovrapprezzo dovuto alla consegna dei materiale legnoso; il Gestore Servizi Energetici (Gse) ha erogato alle centrali gli incentivi previsti per la "filiera corta" per una cifra complessiva di 723.478 euro, su cui è in corso un'istruttoria da parte della Corte dei Conti per danno erariale. (ANSA).