Velocità e talento del mito Benelli

Veneto

Docufilm di Marta Miniucchi con Marcorè a Giornate Autori

(ANSA) - ROMA, 10 SET - La nascita di una storica casa motociclistica, la Benelli, e il suo successo ottenuto grazie alle imprese del più giovane dei fratelli pesaresi fondatori, il campione "con il demone della velocità" Tonino Benelli morto a soli 35 anni in un incidente automobilistico nel 1937, scandiscono Benelli su Benelli, docufilm di Marta Miniucchi, prodotto da Genoma Films con Albedo Productions, che debutta Alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia come evento speciale delle Giornate degli Autori. Il film non fiction prossimamente arriverà in sala e più avanti su Sky e Rai. Materiali storici, foto e filmati d'archivio, ricostruzioni, testimonianze (dal campione di motociclismo Giacomo Agostini alla nipote di Benelli, Cristiana) e la voce fuoricampo di Neri Marcorè per Tonino Benelli (che ha il volto di Alessandro Gimelli) danno forma a un ritratto d'epoca dell'Italia tra primo '900 e anni '30 che ci riporta al talento e al coraggio dei sei fratelli, ma anche della madre che vende dei terreni di famiglia per permettere ai figli di avviare l'officina. Le innovazioni a livello ingegneristico e meccanico trovano come simbolo Tonino, pilota praticamente imbattibile sui circuiti di tutta Europa tra gli anni '20 e '30. Successi che lo rendono un divo popolare di cui cerca di appropriarsi anche il fascismo.
    Poco dopo i 30 anni Benelli decide di mettere fine alla sua carriera agonistica per lavorare da dirigente in azienda, ma perde la vita il 27 settembre 1937 di ritorno da Rimini, in uno scontro frontale con un'auto mentre è alla guida di una 500 Benelli Sport. "L'idea di questo docufilm nasce da una duplice esigenza: raccontare le imprese e la personalità di un grande campione quale è stato Tonino Benelli - un esempio di talento assoluto associato a simpatia, generosità, lealtà e un bel pizzico di follia" spiega la regista, e raccontare la nascita dell'industria motociclistica Benelli , "il genio dei fratelli Giuseppe e Giovanni e il ruolo in generale di tutta la famiglia". (ANSA).
   

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