Terapie intensive, rischio 300 posti occupati a fine mese
(ANSA) - VENEZIA, 23 MAR - Prosegue la corsa del Coronavirus in Veneto, che aggiunge all'impegno nelle strutture ospedaliere e di terapia intensiva lo "stress" di una campagna vaccinale che stenta a decollare, soprattutto per i mancati arrivi di dosi.
Il bollettino quotidiano segnala 1.966 positivi al Covid in più nelle ultime 24 ore, in linea con le ultime settimane, mentre i decessi sono 52. Dall'inzio della pandemia sono 369.502 gli infetti e 10.414 le vittime. I pazienti Covid ricoverati nei normali reparti medici sono 1.753 (+39), e nelle terapie intensive sono 260 (+16). E' stata così superata quota 2.000 posti letto Covid-19 (2.013), che mette sotto osservazione le intensive, dove vi sono anche 286 pazienti non-Covid, per un totale di 546 posti letto occupati.
Per questa ragione il Veneto ha aumentato a oltre 600 i posti letto in terapia intensiva, come ha riferito oggi il responsabile regionale, Paolo Rosi. Dai 5-9 ingressi al giorno registrati a febbraio, dalla seconda settimana di marzo il dato è stabile intorno a 20, con picchi di 23-26, per cui la curva dell'occupazione sta salendo in maniera lineare anche se non brusca. "Se la curva non cambia - ha aggiunto Rosi - a fine mese avremo 300-310 posti occupati. Negli ospedali Covid si lavora a pieno regime, negli altri c'è stata una riduzione dell'attività convenzionale. E' una situazione di stress aumentata dall'impegno del personale per le vaccinazioni". Al momento si mantiene un margine di 90 posti letto liberi al giorno, e non ci sono trasferimenti fuori provincia.
Sul fronte della campagna vaccinale, finora sono 640.456 le dosi somministrate in Veneto, e le persone ad aver completato il ciclo vaccinale sono 203.789. Ieri sono state fatte 17.224 dosi vaccino, in aumento rispetto al giorno precedente, di cui 12.318 prime e 4.906 seconde dosi. Sul versante delle forniture è stato annunciato l'arrivo di 83 mila dosi di vaccino Pfizer, destinate dalla prossima settimana a diventare 120 mila a settimana.
"L'immunità di gregge è lontana - ha commentato l'assessore regionale alla Salute, Manuela Lanzarin - ma dipende dalle dosi di vaccino disponibili. Per noi è difficile anche per alcune categorie deboli fare le vaccinazioni, dipende dall'approvvigionamento. Abbiamo aperto diverse linee, abbiamo 58 punti vaccinali con una programmazione per 50 mila vaccini al giorno. Siamo a buon punto anche per le vaccinazioni nelle aziende e per gli over 60. Potremmo aumentare - ha ribadito - ma questo è proporzionale al numero di vaccini disponibili".
Il direttore generale della Sanità regionale, Luciano Flor, ha rimarcato il fatto che "siamo a 308 dosi ogni 100 mila abitanti, la campagna vaccinale va bene. C'è da perfezionare - ha precisato - qualche aspetto di organizzazione e logistica. Il piano di rete nazionale va bene, ma non per aiutare i 'furbetti', serve correttezza a livello interregionale. Noi lavoriamo per vaccinare e arrivare il giorno prima dell'arrivo della fornitura a 'magazzino zero'", ha concluso. (ANSA).