Forse saniamo con Bersani. Governo Meloni, per ora fumo in occhi
(ANSA) - TRIESTE, 05 NOV - "Se pensassi nell'irrimediabilità della crisi della sinistra non mi sarei mai candidata. Se dovesse toccare a me tenterò in ogni modo, deluderò in qualcosa, ma credo fermamente nelle capacità collettive". Lo ha detto ieri sera la parlamentare Paola De Micheli, ex ministra e fino a questo momento una donna candidata alla segreteria del suo partito, il Pd, alla presentazione del libro "Il governo delle donne" di Fabiana Martini.
Sul Rosatellum, De Micheli ha ricordato che la legge è stata causa di "una scissione: Bersani uscì dal Pd", segnalando che tuttavia "si tratta di una scissione che potrebbe essere sanata". Io "sono proporzionalista con preferenze", ha segnalato. E parlando della sfida per la segreteria: "Il 63% degli italiani crede che fare politica serva ma il 92% pensa che chi lo fa, lo faccia per i propri interessi", dunque occorre "metterci le mani". Io "sono nata povera", ha detto, ma ha avuto la possibilità di studiare e ricoprire un ruolo politico nazionale, però, "in un paese in cui la povertà è ereditaria o ci mettiamo le mani o niente...".
"Vedremo dopo Natale, per il momento le poche cose fatte finora sono fumo negli occhi: si parla di rave party ma intanto le promesse fatte non ottengono risposte. Non ti dò ciò di cui hai bisogno ma ti faccio discutere su alcuni temi. Sono del parere che occorra rintuzzare questo schema e riportare la discussione sul concreto". E' il commento sul Governo. Sulla parità di genere ha riconosciuto che ad esprimere la prima premier donna "è stata la destra: è un bello schiaffo per la sinistra e lo abbiamo preso tutto", tuttavia, "il tetto di cristallo è stato rotto. Penso che il modello della sinistra sulla parità sia il migliore. Meloni dice 'ce l'ho fatta per le mie capacità personali e mi sono imposta in un partito di uomini'; noi a sinistra però abbiamo fatto fare i più grandi progressi normativi al Paese. Ma individualmente abbiamo avuto un problema oggettivo con i maschi che è un riconoscimento a metà". Il modello Meloni ha pagato ma è lei e basta in una cultura maschilista e misogina", ha concluso. (ANSA).