Primo in Italia, contro tutte delocalizzazioni
(ANSA) - UDINE, 05 SET - Non corretta comunicazione da parte della Wartsila nella procedura di chiusura dell'impianto produttivo e conseguente licenziamento di 451 persone e, primo caso in Italia, richiesta di coinvolgimento della Corte Costituzionale per una eventuale revisione delle norme italiane sulla delocalizzazione, le cui sanzioni al momento non difenderebbero a sufficienza il diritto al lavoro previsto dalla Costituzione. E' il contenuto del ricorso d'urgenza che la Regione Fvg ha depositato sabato scorso al giudice del lavoro del Tribunale di Trieste.
Il ricorso, redatto dall'avv. Adalberto Perulli, ordinario di Diritto del lavoro all'Università Ca' Foscari di Venezia, solleva appunto davanti al giudice ordinario due questioni: la prima è relativa al comportamento di Wartsila, che nel corso dell'avvio della procedura di chiusura dello stabilimento di Trieste, "non sarebbe stato corretto sotto il profilo della comunicazione e dell'informazione"; la seconda solleva per la prima volta in Italia un "profilo di illegittimità costituzionale delle norme anti delocalizzazione dello Stato inserite nella legge di bilancio del 2021", chiedendo al giudice ordinario di valutare se rimettere le norme stesse alla Corte Costituzionale per una revisione. (ANSA).