Ucraina: a Udine il cult di Vertov, cinema come 'ponte' pace

Friuli Venezia Giulia

Nel giardino del Visionario L'uomo con la macchina da presa

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(ANSA) - TRIESTE, 13 MAR - Il cinema, e le arti in generale, come "ponte" di pace. Parte dal cult del regista-documentarista sovietico Dziga Vertov, girato nel 1929 nei luoghi oggi martoriati dal conflitto, l'iniziativa solidale promossa ieri sera nel giardino del Visionario di Udine. Un iniziativa spontanea del mondo della cultura, che si è mobilitato, spiegano gli organizzatori, "per dare un segno di solidarietà attraverso il cinema" e in particolare attraverso le immagini del film L'uomo con la macchina da presa, girato tra Mosca e il cuore dell'Ucraina (Kiev, Odessa, Kharkiv), "in cui il regista combatte tutto ciò che è messa in scena. Tutto ciò che è finzione. Tutto ciò che addormenta le coscienze". Un grande schermo è stato quindi allestito all'esterno del cinema per gli spettatori che hanno partecipato anche a una raccolta fondi a favore di Medici Senza Frontiere e del Centro di accoglienza Balducci di Zugliano (Udine), impegnato a offrire rifugio ai profughi provenienti dall'Ucraina. A promuovere l'iniziativa il CEC, il CSS, vicino/lontano, il Teatro Nuovo "Giovanni da Udine" e Cas'Aupa: "musica, cinema, teatro e arti performative sono i linguaggi più universali di cui disponiamo - si legge in una nota - i più diretti. Quelli che azzerano ogni tipo di lontananza. Quelli che costruiscono ponti dove anche l'ingegneria fa un passo indietro". Continuano in Friuli Venezia Giulia dunque le iniziative e manifestazioni per chiedere la pace. Ieri sera una fiaccolata è stata organizzata ad Azzano X (Pordenone), mentre nel corso della giornata presidi contro la guerra sono stati promossi a Trieste, a largo Barriera, su iniziativa del Comitato Pace e Diritti Danilo Dolci e a Gorizia in piazza Transalpina, nell'area condivisa con Nova Gorica (Slovenia), su proposta del Comitato permanente per la pace. (ANSA).
   

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