Sanità: morti cardiache improvvise, progetto Fvg le studia

Friuli Venezia Giulia

Asugi, analizzati 26 casi in un anno, obiettivo prevenzione

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(ANSA) - TRIESTE, 07 FEB - Sono 26 le morti improvvise di persone al di sotto dei 50 anni su cui nell'ultimo anno sono stati svolti accertamenti clinici nell'ambito del progetto 'Registro Regionale delle Morti Cardiache Improvvise' per risalire alle cause esatte del decesso. Si tratta per lo più di uomini (22) e, in generale, di persone tra i 41 e i 50 anni (16). A oggi, tre famiglie sono già state arruolate in un percorso di screening cardiologico di primo livello e quindi di prevenzione primaria di eventi potenzialmente fatali. Sono i primi risultati dell'attività svolta nell'ambito del progetto istituito con la legge regionale 26 del 30 dicembre 2020 e presentati oggi all'ospedale Cattinara di Trieste.
    Un'iniziativa, ha spiegato Gianfranco Sinagra, direttore della Struttura complessa di Cardiologia e DAI Cardiotoracovascolare dell'Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi), che ha la capacità di "convertire a progetto di vita un evento tragico come la morte", attraverso lo screening famigliare di persone sane.
    A oggi, ha aggiunto Stefano D'Errico, dirigente medico presso la Struttura complessa di Medicina legale di Asugi, "siamo in grado di contabilizzare 26 decessi di soggetti morti improvvisamente in età inferiore ai 50 anni. Per quanto riguarda i dati sulle cause di morte, sono in linea con la casistica nazionale e internazionale, con una prevalenza di decessi da attribuire a una morte cardiaca coronarica".
    Il Registro, ha detto il vicepresidente del Fvg, Riccardo Riccardi, "rientra nella politica della prevenzione: indagare le ragioni per le quali accadono fatti di questo genere significa esaminare e approfondire alcuni aspetti per evitare che si possano ripetere. La prevenzione è uno degli anelli deboli del sistema su cui bisogna continuare a insistere".
    Nel progetto multidisciplinare, coordinato dall'Asugi, sono coinvolti medici legali e anatomopatologi, cardiologi ospedalieri e del territorio, radiologi, tossicologici, genetisti, medici dell'emergenza territoriale e dell'assistenza primaria, medici del lavoro. Ricostruire all'interno di un unico registro regionale tutti i casi di morte improvvisa consente di definire l'incidenza della morte improvvisa cardiaca nella popolazione residente in Fvg e di favorire un programma di monitoraggio e prevenzione. (ANSA).
   

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