Pnlegge: triplice inaugurazione, con le voci dell'antichità

Friuli Venezia Giulia

Aperta 22/a edizione della Festa con eventi a Lignano e Trieste

(ANSA) - PORDENONE, 15 SET - "Dove stiamo noi adesso, abbiamo una prospettiva ben diversa rispetto a quando eravamo vivi. E' comprensibile, del resto. Però, se devo dire, mi sembra che oggi laggiù viviate molto meglio. Ai nostri tempi la vita era più dura, più feroce, per tutti, schiavi e Re". Parola di Arianna, la donna che con il filo strategico donato a Teseo per affrontare il labirinto del Minotauro ha dato prova di brillante intuizione. "Ma non so se mi sarebbe piaciuto vivere il vostro tempo - racconta ancora Arianna - Significherebbe credere alle balle più incredibili (altro che Minotauri!) e non credere a niente. Vi innamorate già sapendo entrambi che vivrete più a lungo del vostro amore…". E' la terrazza a mare di Lignano Sabbiadoro (Udine) la scenografica cornice dell'intervista impossibile con Arianna, che questa sera ha il volto e la voce dell'attrice Iaia Forte, musa del regista Mario Martone che ha affiancato nel cast dell'ultimo film presentato a Venezia, i giorni scorsi "Qui rido io".
    La conversazione fra il curatore di pordenonelegge Alberto Garlini e l'attrice partenopea è uno dei tasselli della multiforme inaugurazione della 22^ edizione della Festa del Libro con gli autori, pordenonelegge 2021, quest'anno al via con un triplice evento nella città dove il festival è nato - al Teatro Verdi di Pordenone - ma anche a Lignano e Trieste.
    Nel capoluogo regionale, di fronte al golfo, è il dialogo fra la curatrice Valentina Gasparet e una Penelope appena uscita dalle pagine dell'"Odissea" a tenere banco, negli spazi del Salone di Eataly. Le dà voce e volto l'attrice Teresa Saponangelo, anche lei reduce dalla Mostra del Cinema di Venezia, dove è stata protagonista femminile dell'ultimo film di Paolo Sorrentino, "E' stata la mano di Dio". Anche in questo caso le parole arrivano da un tempo antico, per rileggere il nostro così confuso e disorientato "Ma lo stratagemma della tela, fare e disfare, non è forse una metafora del tempo?", interroga la curatrice. "E' vero - risponde Penelope - La tela però non è solo la tela, quel fare e disfare racconta tante cose… Dal punto di vista dei fan di Ulisse è chiaro che sembro furba e adotto i miei stratagemmi, proprio come lui. Ma fare e disfare la tela, potete immaginare, voi oggi che avete anche la psicoanalisi, può voler dire tante cose… ".
    A Pordenone, invece, l'appuntamento è con tre figure iconiche della antichità classica: sono Omero, Virgilio e Circe, in scena rispettivamente Giulio Guidorizzi, Nicola Gardini ed Eva Cantarella. Interviste impossibili, appunto: è questa infatti l'edizione straordinaria del programma di Rai Radio3 "Tutta l'umanità ne parla", e accanto ai tre numi tutelari del mondo classico ci sono gli autori Edoardo Camurri e Pietro Del Soldà, per navigare fra passato e presente, con uno sguardo rivolto al futuro che stiamo costruendo. (ANSA).
   

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