Porfido: sindacati, basta deroghe alla legge sulle cave

Trentino Alto Adige
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"Ci risulta che Giunta, su pressione imprese, punti a prorogare"

(ANSA) - TRENTO, 30 NOV - Niente deroghe ulteriori alla legge del 2017 che regolamenta il settore delle cave ma, anzi, una sua completa applicazione e la costituzione di una task force che vigili sul settore e il rispetto delle regole. Lo chiedono Fillea Cgil e Filca Cisl. "Quella norma, fortissimamente voluta dai lavoratori e dai sindacati, ha introdotto principi fondamentali per contrastare l'irregolarità, per limitare il conflitto d'interessi e per tutelare la dignità del lavoro.
    Rappresenta dunque un argine all'illegalità che ha messo le mani sul settore e va applicata nella sua interezza", dicono i sindacati.
    "A quanto risulta, la Giunta provinciale, su pressione delle imprese del comparto, punta a prorogare le concessioni in essere e a derogare al principio secondo cui le imprese cavatrici concessionarie devono farsi carico in modo diretto di almeno l'80% della lavorazione del materiale estratto. Le modifiche annunciate dall'assessore Spinelli ci appaiono surreali in un momento in cui il comparto ha dimostrato tutta la sua fragilità sul piano della legalità - dicono Moreno Marighetti della Fillea con Maurizio Zabbeni della Cgil del Trentino e Fabrizio Bignotti della Filca Cisl -. Quanto emerso dall'inchiesta Perfido non solo ci preoccupa, ma dimostra la necessità di rafforzare tutti gli strumenti di contrasto all'illegalità".
    Dal 2021, verrà infatti introdotto l'obbligo per il concessionario di lavorazione con propri dipendenti e la possibilità di esternalizzare un massimo del 20% del prodotto grezzo scavato, previa tracciabilità e trasparenza dei dati da dichiarare al Comune proprietario. Il mancato rispetto di questo obbligo espone il cavatore al rischio di revoca della concessione. Fillea e Filca sollecitano la Provincia a non cercare dannose scorciatoie, ma a dare continuità a questa regola sin dal 1° gennaio del 2021 per le concessioni che erano già in essere alla data di entrata in vigore della nuova legge.
    No dei sindacati, infine, anche alla proroga delle concessioni esistenti. (ANSA).
   

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