Coronavirus ha cambiato abitudini consumatori in Alto Adige

Trentino Alto Adige

Lo rileva indagine straordinaria Ire della Camera di commercio

(ANSA) - BOLZANO, 20 AGO - L'epidemia di Coronavirus ed il conseguente lockdown hanno inciso profondamente sulle abitudini di consumo degli altoatesini. Lo rileva l'indagine straordinaria condotta a luglio dall'Istituto di ricerca economica della Camera di commercio di Bolzano. Non solo i consumi sono ancora inferiori rispetto ai livelli pre-crisi, ma sono anche cambiati i canali utilizzati per gli acquisti e la frequenza con cui i consumatori frequentano determinate tipologie di esercizi.
    Cresce, lo dice il 41% degli intervistati, la tendenza ad effettuare acquisti online. Oltre un quarto dichiara di ricorrere maggiormente al commercio online rispetto ad un anno normale, anche ora che il lockdown è terminato.
    Il 27% dei consumatori usa internet per l'acquisto di elettrodomestici o articoli di elettronica, informatica e fotografia, talvolta alternando il canale web al negozio tradizionale. Quasi un quinto acquista online abbigliamento e calzature, articoli sportivi, casalinghi e ferramenta, libri e cartoleria. Per i prodotti alimentari, gli articoli per la cura della persona, mobili e arredamento, invece, oltre il 90 percento degli altoatesini e altoatesine preferisce recarsi nel negozio tradizionale.
    L'emergenza Covid-19 ha tuttavia modificato le abitudini dei consumatori e delle consumatrici anche in ambiti diversi dal commercio. Ad esempio, oltre la metà delle persone in Alto Adige afferma di recarsi più raramente in ristoranti, pizzerie, bar, cinema e teatri, mentre circa un terzo ha ridotto la frequenza con cui si reca dal barbiere, parrucchiere o estetista, in palestra e nei centri benessere. Contemporaneamente si osserva un maggiore ricorso ai servizi di consegna a domicilio di pasti pronti e altri prodotti. Nel complesso, quasi un terzo degli altoatesini e delle altoatesine dichiara che il proprio livello di spesa è ancora inferiore rispetto a prima della crisi. I consumatori e le consumatrici affermano però di prestare maggiore attenzione alla provenienza geografica di ciò che acquistano e quasi un quinto afferma di aver scelto una destinazione in provincia per le proprie vacanze estive. (ANSA).
   

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