Grazie all'attivazione di uno pseudogene, studio del Muse
(ANSA) - TRENTO, 06 APR - Il Muse - Museo delle scienze di Trento ha condotto uno studio sullo stato di salute dei moscerini dei ghiacciai e su come queste antiche specie "sentinella", colonizzatrici degli ambienti più estremi per la vita, riescano a resistere all'aumento delle temperature grazie all'attivazione di uno pseudogene.
Lo studio - svolto da Valeria Lencioni, idrobiologa e responsabile della Sezione di zoologia degli invertebrati e idrobiologia del Muse in collaborazione con il Cnr - Istituto di biofisica di Povo - è stato pubblicato sulla rivista internazionale Plos One.
La specie presa in esame dai ricercatori del Muse nei torrenti glaciali dei gruppi dell'AdamelloPresanella, Ortles Cevedale e Dolomiti di Brenta è la Diamesa tonsa, un moscerino che vive (come larva e pupa, nella sua fase giovanile) nei corsi d'acqua dove ancora le condizioni ambientali sono quelle tipiche di un torrente glaciale e l'habitat è integro. Nei torrenti Mandrone, Careser, Noce Bianco e Presena, così come nelle sorgenti del Grostè, è ancora molto abbondante. I campioni raccolti, sottoposti in laboratorio a stress da calore, hanno impiegato una strategia molecolare che coinvolge la sintesi di Heat Shock Proteins (HSP), in cui entrano in gioco tre geni e uno pseudogene, con espressione differenziale sotto l'aumento della temperatura (da 4 a 15, 26 e 32 °C).
Lo studio, secondo i ricercatori del Muse, è importante in chiave futura in quanto i moscerini dei ghiacciai, proprio per la loro elevata sensibilità a variazioni della temperatura ambientale, specializzati come sono a vivere in acque fredde (al di sotto dei 4°C), sono ottimi indicatori dei cambiamenti climatici e ambientali. Il loro destino dipenderà da quello dei ghiacciai che alimentano i torrenti in cui vivono: se i ghiacciai dovessero ritirarsi completamente, queste specie potrebbero rischiare di estinguersi, come successo in diverse zone dell'Alpi. (ANSA).