Studio dell'Università di Trento
(ANSA) - TRENTO, 21 MAR - Un gruppo di ricerca, coordinato da fisici dell'Università di Trento, è riuscito a misurare lo stress intrappolato nei vetri colloidali, utilizzati per gli obiettivi delle macchine fotografiche o per le lenti degli occhiali, passaggio obbligato per controllare le proprietà meccaniche di questi materiali. Il risultato apre la strada a nuovi tipi di vetro per nuove applicazioni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances.
Attraverso una serie di esperimenti, condotti all'interno del Sincrotone Petra di Amburgo (Desy, Deutsches Elektronen-Synchrotron), in Germania, i fisici dell'ateneo trentino sono riusciti a produrre vetri colloidali caratterizzati da uno stress fortemente direzionale, vale a dire materiali in cui le forze intrappolate localmente durante la produzione sono tutte dirette nella stessa direzione.
Giulio Monaco, direttore del Dipartimento di Fisica dell'Università di Trento e coordinatore dello studio, spiega: "I vetri colloidali sono un sistema relativamente stabile.
Pensiamo al vetro di una finestra, che può resistere anche secoli. Localmente, però, gli atomi o le particelle sono sottoposti a forze notevoli la cui intensità, distribuzione e direzione, determinano le proprietà meccaniche del materiale e che sarebbe utile poter controllare". "Misurare l'intensità e la direzione dello stress in un vetro- aggiunge Monaco - è un passaggio imprescindibile perché queste forze possano essere controllate e dunque utilizzate per applicazioni in ambito industriale". (ANSA).