Cospito, la difesa ricorre in Cassazione contro il 41 bis

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L’avvocato afferma “che corrisponde a violazione di legge il fatto che il Tribunale di Sorveglianza ha equiparato l'attività comunicativa di Cospito ai cosiddetti 'pizzini'”

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È stato presentato dai difensori di Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis e da due mesi in sciopero della fame, un ricorso in cassazione contro l'ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha ribadito per l'indagato il carcere duro.

Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis in sciopero della fame da due mesi
Alfredo Cospito, l'anarchico al 41 bis in sciopero della fame da due mesi - ©Ansa

Il ricorso

Nel ricorso alla Suprema corte l'avvocato Flavio Rossi Albertin afferma che "corrisponde a violazione di legge il fatto che il Tribunale di Sorveglianza ha equiparato l'attività comunicativa di Cospito (che viene dallo stesso inviata quale contributo personale alle assemblee o ai giornali anarchici, e che viene poi a sua volta altrettanto pubblicamente divulgata da questi ultimi attraverso il web, nei notori siti d'area ovvero di controinformazione) ai cosiddetti 'pizzini', ovvero ai messaggi criptici che vengono veicolati dal detenuto all'esterno, spesso attraverso i parenti, sfruttando a tal fine le occasioni di contatto infra-murario ed esterno tipicamente connesse ad un ordinario regime di detenzione".

Un momento del processo ad Alfredo Cospito ideologo anarchico del Fai nel tribunale di Torino, 5 dicembre 2022 ANSA/TINO ROMANO

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