La donna il 5 maggio si era presentata in procura a Torino per denunciare il caso delle maestre che avrebbero paragonato il figlio alla "gastrite"
Non ha ancora trovato una nuova scuola il bambino disabile che le maestre avrebbero paragonato alla gastrite. A riferirlo è stata la madre. La donna lo scorso 5 maggio si era presentata in procura a Torino, per denunciare il caso. "Oltre al danno anche la beffa - sostiene la donna - perché ad oggi è ancora a casa. C'è stata addirittura una scuola che mi ha fatto sapere, tramite terze persone, che per i bisogni di mio figlio loro non sono pronti ed onde evitare il reitararsi di episodi spiacevoli, non possono accettarlo".
"Chiedo aiuto per iscrivere mio figlio a scuola"
La donna, assistita da La Battaglia di Andrea, associazione di Napoli che si batte per i diritti delle persone disabili, si dice "sconvolta e basita", aggiungendo che "non solo mio figlio è stato la vittima di questa situazione, alla fine si trova anche senza scuola, dell'obbligo tra l'altro...". Secondo la donna inoltre in questo modo al bambino "viene negato il diritto allo studio. Il mio appello va alle istituzioni - prosegue la madre -: ho sentito nei giorni scorsi il sottosegretario Sasso, il quale mi ha dato la sua solidarietà e mi ha detto che avrebbe seguito il caso, ma adesso gli chiedo anche aiuto ad iscrivere mio figlio in una nuova scuola, non possiamo restare nel limbo.Stiamo soffrendo tanto per come le insegnanti della vecchia scuola si sono comportate - conclude - mio figlio è triste, è turbato, mi chiede continuamente perchè è diverso dai suoi compagni e come mai a scuola la sua presenza non è gradita...".
L'associazione La Battaglia di Andrea: "Chi di dovere se ne occupi"
"Ci auguriamo che quanto prima chi di dovere si occupi del caso ed aiuti i bambino a trovare una scuola adeguata - dice Asia Maraucci, presidente dell'associazione La Battaglia di Andrea - chiediamo alle istituzioni di aiutare il piccolo, ma anche di vigilare su scuole come quella che avrebbe rifiutato la sua iscrizione, perchè non sarebbe in grado di accoglierlo in base ai suoi bisogni. Se cosí fosse, siamo alla frutta".