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Ucraina, in Piemonte accolti 4mila profughi

Piemonte

Il dato, formulato in base alla ricognizione in corso da parte delle Prefetture territoriali, è emerso nel corso della riunione del Coordinamento regionale per l'emergenza

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Sono 4 mila i rifugiati ucraini attualmente ospitati in Piemonte. Il dato, formulato in base alla ricognizione in corso da parte delle Prefetture territoriali, è emerso nel corso della riunione del Coordinamento regionale per l'emergenza profughi. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - I VIDEO DEGLI INVIATI - LO SPECIALE)

L'accoglienza in Piemonte

Quasi 300 sono accolti nelle strutture messe a disposizione dalla Protezione civile regionale, gli altri, circa il 90%, attraverso la rete spontanea di solidarietà attivata da familiari, conoscenti e dalle realtà associative locali. In particolare, oltre 1.610 rifugiati sono ospitati in provincia di Novara, circa 590 nel Verbano Cusio Ossola, 520 nel Cuneese, circa 400 a Torino e nell'area metropolitana, quasi 390 nel Vercellese, 150 in provincia di Biella, 150 nell'Alessandrino e oltre 70 in provincia di Asti. Già 130 quelli che hanno chiesto di essere vaccinati.

Cirio: “Dati importanti”

"Questi dati sono importanti - sottolinea il governatore Alberto Cirio - per garantire da parte dei Comuni, dei servizi sociali e delle associazioni di volontariato tutte le azioni di supporto sia verso i rifugiati che verso le persone e le diverse realtà che li stanno ospitando, anche per fare in modo che un domani, cosa a cui stiamo lavorando come Regione con il Governo, possa essere riconosciuto un aiuto economico a chi si è fatto carico di questa ospitalità".

Il coordinamento regionale per l'accoglienza

Del Coordinamento regionale per l'emergenza profughi fanno parte, con il governatore Cirio, il console onorario dell'Ucraina a Torino, Dario Arrigotti, l'assessore regionale alla Protezione civile e Gestione emergenza profughi ucraini, Marco Gabusi, e quello ai Bambini, Chiara Caucino. Presenti anche i rappresentanti delle Prefetture, della Protezione civile regionale e della Direzione Sanità e Welfare.

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