Speranze, ma anche timori, tra i genitori all'ingresso della Tommaseo: "È un rientro a scuola con preoccupazione", racconta Luca Spina, papà di una bambina di Terza elementare
"Le scuole stanno facendo i miracoli. Al momento non abbiamo comunicazione di defezioni di docenti. Ma siamo sfiniti e per questo alcuni miei colleghi arrivano a dire chiudiamo le scuole, che per un preside è la cosa peggiore che possa esserci. Io non lo direi mai e non ho firmato l'appello dei giorni scorsi, ma obiettivamente sul piano organizzativo le scuole fanno da sé, perché le indicazioni sono molto generiche". Così Lorenza Patriarca, dirigente scolastica dell'Istituto Comprensivo 'Niccolò Tommaseo' di Torino che conta circa 1.300 alunni tra scuola primaria e secondaria, nel giorno del rientro dopo le festività. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)
Le assenze
"Oggi all'appello mancano circa un centinaio di studenti, in media due per classe perché positivi al Covid o comunque in quarantena", sottolinea la preside, secondo cui "esiste la paura del contagio: i bambini per la maggior parte non sono vaccinati. C'è il tema cruciale della mensa, dove nello stesso luogo abbiamo bimbi senza mascherina che mangiano. In quel momento, ci fosse in classe un positivo, il rischio che contagi i compagni esiste". "Le mascherine Ffp2? Non sono ancora arrivate - spiega -: inizialmente il termine per segnalare il numero richiesto era il 4 di gennaio, poi è stato posticipato al 10. Finché non parte la segnalazione, non le inviano: noi ne avevamo già alcune. Le avevamo già comprate perché nelle scuole dell'infanzia i bambini non hanno la mascherine: le avevamo acquistate con i soldi che il ministero ci aveva dato per l'emergenza".
I timori
Non solo. Speranze, ma anche timori, tra i genitori all'ingresso della Tommaseo. "È un rientro a scuola con preoccupazione - racconta Luca Spina, papà di una bambina di terza elementare- Abbiamo capito qual è il sistema delle quarantene, ne abbiamo già fatta una durante le feste. Come genitore sono tranquillo, perché questa scuola rispetta tutti i parametri di sicurezza previsti, ci sentiamo tranquilli. Il ruolo degli istituti è fondamentale. La bambina è contenta di rientrare, non vedeva l'ora. Vale la pena fare un tentativo, rientrare e vedere come va: nel caso andasse male, si prenderanno i provvedimenti dovuti".