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Torino, curò tumore con erbe e tisane: arrestata una dottoressa

Piemonte

La dottoressa, 66 anni, seguì le teorie sviluppate da Ryke Geerd Hamer, basate sul presupposto che la malattia sia il prodotto di un conflitto psichico. La paziente morì per un melanoma maligno dopo nove anni di cure omeopatiche. Il medico dovrà scontare una pena di 3 anni e 8 mesi per omicidio colposo

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Prescrisse tisane e sedute di psicoterapia per curare un tumore, ma la paziente morì. Una dottoressa torinese di 66 anni, Germana D., omeopata, è stata arrestata per omicidio colposo, accusa per la quale dovrà scontare una condanna a 3 anni, 8 mesi e 26 giorni di reclusione. Secondo le accuse, si era servita delle teorie sviluppate dal medico tedesco Ryke Geerd Hamer, basate sul presupposto che la malattia sia il prodotto di un conflitto psichico. Una tesi che la comunità scientifica non avvalorò mai, tanto che Hamer (deceduto nel 2017) fu radiato dall’albo.

La vicenda

La paziente si era rivolta alla dottoressa, che chiamava "Santa Germana”, per un melanoma maligno sulla spalla sinistra. La donna morì nel 2015 dopo nove anni di cure a base di erbe e introspezione. In aula, il medico ha negato le accuse, sostenendo che era stata la paziente a rifiutare le terapie tradizionali. "La scelta - ha detto - era stata sua. Dovevo decidere se abbandonarla o continuare a stare al suo fianco come lei si aspettava da me, in scienza e coscienza, rispettando la sua volontà di individuo. Mi sono comportata seguendo i dettami della deontologia professionale". Ma i giudici non le hanno dato ragione. I familiari della donna si sono costituiti parte civile con l'avvocato Marino Careglio e hanno ottenuto un indennizzo.

Radiata nel 2018

Alla dottoressa, radiata dall'albo nel 2018, è stato dunque notificato il provvedimento dagli agenti di polizia del commissariato Barriera Nizza. Il suo legale, Salvo Lo Greco, ha chiesto l'affidamento in prova, spiegando che ci sono due comunità pronte ad accoglierla per dei progetti di volontariato. Ora si attende la decisione del tribunale di sorveglianza. Intanto, è ancora aperto, intanto, un fronte giudiziario che riguarda la mentore della dottoressa, G. A. L., 66 anni, modenese. In appello, a Torino, è stata condanna a tre anni per cooperazione in omicidio colposo. Nelle prossime settimane il caso approderà in Cassazione.