Il bambino, unico sopravvissuto all'incidente del maggio scorso, attualmente si trova in Italia affidato alla zia paterna. L'avvocato Ronen Dlayahu, che rappresenta gli interessi del ramo familiare in Israele, ha annunciato in una conferenza stampa di aver avviato un procedimento per l'adozione del piccolo. Si dicono, invece, "sbalorditi" per le "surreali dichiarazioni, decisamente inaspettate e fuori contesto", i legali della zia tutrice del bimbo
"Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo", ha affermato Gali Peri, zia materna del piccolo Eitan, unico sopravvissuto all'incidente della funivia del Mottarone del 23 maggio scorso. Il bambino attualmente si trova in Italia affidato alla zia paterna, Aya Biran. L'avvocato Ronen Dlayahu, che rappresenta gli interessi del ramo familiare in Israele, ha annunciato in una conferenza stampa con la signora Peri di aver avviato un procedimento per l'adozione di Eitan ed il suo ritorno in Israele. Per il legale "Eitan è in ostaggio".
Non si è fatta attendere la risposta dei legali della zia tutrice che si dicono "sbalorditi" per le "surreali dichiarazioni, decisamente inaspettate e fuori contesto".
"Eitan è tenuto come in ostaggio"
Secondo Gali ed il marito Ron Peri "Eitan è tenuto come in ostaggio" dalla zia paterna Aya. “È stato affidato a lei - hanno detto in una conversazione con l'ANSA - mentre noi, dopo la tragedia, osservavamo la tradizionale settimana ebraica di lutto profondo. Lo abbiamo appreso solo a posteriori. Tutto ciò è avvenuto - a loro parere - in forma scorretta". Per visitare Eitan sono dovuti ricorrere ad un tribunale, "che ha disposto due visite la settimana, di due ore e mezzo". "Ma quando il tempo scade - secondo Gali - Eitan si dispera, chiede perché lo lasciamo così presto, domanda se ha fatto qualcosa di male". "La nostra sensazione - ha affermato la zia materna - è che il bambino sta per essere staccato da noi". Per questo hanno avanzato una richiesta di adozione, ma ancora ignorano se a stabilirlo sarà la giustizia israeliana o quella italiana. Gali Peri ha poi ribadito che alla sorella, Tal, premeva molto che Eitan ricevesse una educazione ebraica ed israeliana, cosa che secondo loro non avviene dalla zia paterna. "Vogliamo dedicarci ed Eitan - ha concluso - e dargli tutto il calore e l'affetto di cui ha bisogno, fino a quando avrà 18 anni e anche oltre''.
I legali della zia tutrice: “Sbalorditi, frasi surreali”
Cristina Pagni, Massimo Sana e Armando Simbari, legali di Aya Biran Nirko, zia e tutrice del piccolo Eitan, si dicono "sbalorditi" per le "surreali dichiarazioni, decisamente inaspettate e fuori contesto" della zia materna del piccolo. "La nomina della dottoressa Biran Nirko a tutrice di Eitan - aggiungono - è stata disposta e confermata dai giudici tutelari competenti. La tutrice si confronta, per quando dovuto e necessario, con il giudice tutelare per il solo bene di Eitan. Non si comprende sinceramente il perché tanta acrimonia e falsità".
Hasbani: “Vicenda abbastanza triste”
Quella in cui è coinvolto Eitan "è abbastanza triste, non so che logica ci possa essere a portare il bambino in Israele, in un ambiente un po' diverso. Loro lo giustificano con il fatto che sono i parenti materni e che quindi lo vogliono far crescere lì", ha detto il presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani. Il presidente della Comunità ebraica di Milano ha poi spiegato di aver visto il piccolo Eitan circa un mese fa. "Io non posso dare dei giudizi personali, Eitan l'ho visto circa un mese fa a casa della zia paterna e l'ho trovato inserito, insieme alle due cugine, una della sua età e una più piccola - ha aggiunto - Non posso parteggiare per l'uno o per l'altro ma se si vuole ragionare con una logica il bambino è insieme ad altri bambini e ad una zia che sta vicino a lui da quando è nato". Hasbani ha infine osservato che "c'è una battaglia legale tra le due famiglie, ma l'affidamento è stato dato alla zia paterna e sentenze nuove al momento non ce ne sono".
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Ciclisti donano i premi raccolti durante tappa del Giro d’Italia
Oggi a Verbania si è tenuta la cerimonia di consegna dei premi raccolti per il piccolo Eitan dai ciclisti professionisti in occasione del passaggio a Stresa del Giro d’Italia lo scorso 28 maggio. Il bimbo ha ricevuto una maglia da Campione del Mondo, con le firme di molti atleti, e un assegno di 30mila euro, i premi della 19esima tappa che, in segno di rispetto per le vittime dell'incidente della funivia, cambiò percorso e non passò dal Mottarone. “È un gesto che fa onore ai ciclisti. Volevano dare un contributo in questo momento difficile per Eitan: era il minimo che potessero fare i corridori", dice Gianni Bugno, presidente della associazione mondiale dei ciclisti professionisti.