La guardia di finanza di Bra indaga su un'Ati, un'associazione temporanea di imprese, ora accusata di truffa aggravata ai danni dell'Unione Europea per aver ricevuto contributi destinati a eventi promozionali che non si sono mai tenuti
Avevano ottenuto ingenti contributi europei per la promozione di vini piemontesi in Cina e in altri Paesi del sud est asiatico, ma gli eventi non si sono mai tenuti. La guardia di finanza di Bra (Cuneo) indaga su un'Ati, un'associazione temporanea di imprese, ora accusata di truffa aggravata ai danni dell'Unione Europea. Due imprenditori albesi sono stati denunciati ed è scattata la segnalazione alla Procura della Corte dei Conti del Piemonte per il danno erariale conseguente all'indebito ottenimento dei contributi.
L’indagine
L'azienda aveva documentato larga parte delle spese ammissibili con fatture emesse da un unico soggetto fornitore di servizi promozionali, ma dopo le perquisizioni e i sequestri dei pc aziendali - anche utilizzando traduttori dal cinese all'italiano - i militari delle fiamme gialle hanno scoperto che in realtà l'attività di promozione dei vini in Cina non è mai stata fatta nel rispetto delle puntuali regole definite dal bando europeo. Con le false fatture le aziende dell'Ati avrebbero intascato - secondo l'accusa - 170 mila euro, il 50% dei presunti costi sostenuti.