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'Ndrangheta in Valle d'Aosta, 12 condanne a Torino

Piemonte

La pena più elevata, 12 anni e 8 mesi, è stata inflitta a Bruno Nirta. "È la prima volta che viene riconosciuta a livello giudiziario la presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta", ha detto il pm Dionigi Tibone

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Dodici condanne hanno chiuso a Torino uno dei processi nati dall'inchiesta Geenna sulla presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta. La pena più elevata, 12 anni e 8 mesi, è stata inflitta a Bruno Nirta. Fra gli imputati figura anche un avvocato penalista torinese, Carlo Maria Romeo, per lui è caduta l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa ma è stato condannato per altri episodi a a 4 anni e 6 mesi di reclusione. I suoi legali intendono presentare un'istanza di scarcerazione. La sentenza è stata pronunciata al termine del processo con rito abbreviato.

Il pm: “Riconosciuta la presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta"

"È la prima volta che viene riconosciuta a livello giudiziario la presenza della 'Ndrangheta in Valle d'Aosta", ha detto Dionigi Tibone, il magistrato che oggi al Palazzo di Giustizia di Torino ha rappresentato la procura al momento della lettura della sentenza di uno dei processi nati dall'inchiesta Geenna. "L'impianto accusatorio - ha aggiunto Tibone - è stato sostanzialmente confermato".

Bertin: “Imperdonabili intrecci con la politica”

"Alla luce della sentenza appaiono ancora più gravi, scandalose ed imperdonabili le vicinanze e gli intrecci della politica con i capi clan della locale, noti pregiudicati", commenta il consigliere regionale Alberto Bertin (Rete civica). "E non si può dire - scrive Bertin su Facebook - che non si sapesse chi fossero, per anni ne ho parlato pubblicamente anche in consiglio regionale, alla presenza di molti di quei politici. Non è stato un fulmine a ciel sereno (citando qualcuno). Che questa sentenza serva a prender ulteriormente consapevolezza della gravità della situazione, ad alzare un muro nei confronti della 'ndrangheta e di certi comportamenti". "Con la sentenza di oggi - afferma il consigliere regionale - per la prima volta viene accertata giudiziariamente l'esistenza di una 'locale' 'di 'ndrangheta in Valle d'Aosta. Una struttura organizzata e autonoma della 'ndrangheta di pertinenza regionale con un assetto stabile, delle funzioni, un organigramma eccetera. Insomma, una rappresentanza ufficiale della 'ndrangheta in Vda (si dice che la 'ndrangheta funzioni come il franchising). Un fatto estremamente rilevante e non soltanto sul piano giudiziario, che evidenzia ulteriormente oltre alla presenza, conosciuta da tempo da chi voleva vedere, anche il radicamento sul territorio".