"Quando avremo più chiaro il quadro di cosa sarà il ristoro da parte del Governo - ha aggiunto la sindaca riferendosi al ‘Cura Comuni’ - potremo valutare delle politiche fiscali a livello locale, oggi è davvero difficile farlo"
Nelle casse del Comune di Torino al momento “mancano circa 230 milioni, su un bilancio di 1,2 miliardi in entrata corrente. Sono cifre oggettivamente impegnative". Lo rende noto la sindaca del capoluogo piemontese, Chiara Appendino, parlando ai microfoni della trasmissione 'Centocittà' di Radio Rai Uno.
Appendino ha ricordato che, all’inizio dell’emergenza sanitaria, "abbiamo sospeso subito le scadenze della Tari sia per le utenze non domestiche che domestiche. Stiamo valutando quali sono i risparmi che ci sono stati. Molto dipenderà dal Governo nazionale", sottolineando che in tema di fiscalità per la fase 2 "molto si capirà alla luce del 'Cura Comuni', il provvedimento per dare un aiuto ai Comuni che sono in grandissima difficoltà”. "Quando avremo più chiaro il quadro di cosa sarà il ristoro da parte del Governo - ha aggiunto - potremo valutare delle politiche fiscali a livello locale, oggi è davvero difficile farlo". Appendino ha poi osservato che "è impossibile chiedere di pagare una tassa per un servizio di cui non si è usufruito ma è altrettanto vero che si dovrà andare verso un ritorno alla normalità, ci vorrà quel corretto equilibrio fra entrate di cui la Città ha bisogno per garantire servizi essenziali e un accompagnamento delle imprese che sono in grande difficoltà".
Il commento sulle indicazioni per la fase 2
La sindaca ha poi commentato le direttive del premier Giuseppe Conte per una ripartenza basata su un programma di progressive aperture omogenee su base nazionale. "Era l'indicazione che auspicavo, per tanti motivi - ha detto Appendino -. Intanto perché le filiere economiche non sono più prettamente territoriali, quindi diventa difficile immaginare di avere regole diverse in territori diversi. In secondo luogo - ha proseguito - per la facilità di comunicazione nei confronti dei cittadini che farebbero fatica a seguire impostazioni diverse su territori diversi. Infine il grande tema che a me preoccupava per il mio territorio e la mia città, che potesse rimanere indietro rispetto ad altri territori d'Italia. Ovviamente - ha concluso - bisogna sempre ricordare che per farlo lo si deve fare in sicurezza, e noi sindaci stiamo attendendo le indicazioni perché poi dovremo attuare quello che verrà definito dalla task force a livello territoriale".
"Ridisegnare gli spazi"
La Città di Torino sta lavorando per la fase 2 con l'obiettivo, ha sottolineato Appendino, "di garantire il più possibile un ritorno graduale alla normalità". "Attenderemo ovviamente le indicazioni del Governo - ha precisato Appendino -, ma stiamo iniziando a ragionare su come dovremo abituarci a vivere con questo distanziamento sociale". Fondamentale "il tema del ridisegno degli spazi - ha detto - e, al di la degli investimenti che dovremo fare e su cui avremo bisogno dell'aiuto del Governo, ci sarà proprio un modo diverso di tutti i cittadini di frequentare gli spazi". Appendino ha citato "i parchi, che potrebbero essere luoghi dove immaginiamo attività delle palestre all'aperto. Ci stiamo poi confrontando sul tema degli asili nido - ha aggiunto -. Non possiamo immaginarli come in passato, ma con il Politecnico stiamo studiando nuove forme per garantire alle famiglie più numerose e a chi è in difficoltà e non ha la possibilità di avere una baby sitter di avere un servizio di sostegno per i bimbi".
Commentando la richiesta della sindaca di Roma Virginia Raggi di poteri speciali ai sindaci, Appendino ha detto: "Ci sono due elementi: la procedura, e bisogna che sia più snella, e chi può governare quella procedura e garantire che sia snella. I sindaci avranno certamente un ruolo in questo, ne sono convinta". "Io credo che i Comuni siano i luoghi dove possa ripartire l'economia e dove dovremo sperimentare questo nuovo modo di vivere, quindi le Città avranno ruolo fondamentale" ha proseguito Appendino precisando che "il tema non è solo di poteri ai sindaci" ma anche la "burocrazia" perché "i sindaci sono uno strumento, quindi condivido quello che dice Virginia dal punto di vista logico, uno strumento per immettere più velocemente e maggiori risorse nel tessuto economico".
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