Coronavirus, sindacati medici e infermieri: "In Piemonte i decessi sono sottostimati"

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Le sigle Anaao-Assomed e Nursind spiegano che nel conteggio rientrano solo i casi sottoposti a tampone. La Giunta Cirio, però, reagisce attaccando il Governo, accusato di mettere i bastoni fra le ruote con la scelta di "centralizzare tutto"

In Piemonte il numero dei decessi da Covid-19 è sottostimato in quanto vengono classificati come tali solo i casi sottoposti a tampone. È quanto sostengono i sindacati di medici e infermieri Anaao-Assomed e Nursind, che sottolineano come nel conteggio non rientrano "i decessi nelle case di riposo, quelli a casa, quelli che negli ospedali erano ricoverati per altre patologie e poi hanno sviluppato una polmonite interstiziale e non hanno eseguito il tampone". Tuttavia, la Giunta Cirio reagisce attaccando il Governo, accusato di mettere i bastoni fra le ruote con la scelta di "centralizzare tutto" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - MAPPE E GRAFICI).

Bassa capacità di intercettare i malati

I segretari regionali Chiara Rivetti e Francesco Coppolella spiegano che "per avere una stima realistica del numero di decessi andrebbe valutato lo scostamento di mortalità del 2020 rispetto alla media negli stessi mesi dei tre anni precedenti". Secondo loro, "la capacità del sistema sanitario regionale di intercettare i malati è stata bassa", in quanto "si è scelto di testare i casi sintomatici, perdendo una fetta importante di persone positive". Inoltre, "vi è stata un'assoluta mancanza di ricostruzione dei contatti, ma l'impreparazione e la mancanza di coordinamento hanno portato a non fare il tampone anche ai sintomatici. Situazione simile anche per molti pazienti sintomatici a casa".

"Non abbiamo conteggio reale"

"Il numero di decessi è sotto la media nazionale perché non abbiamo un conteggio reale", aggiungono i sindacalisti, che poi attaccano: "Viene propagandato che il Piemonte ha aumentato notevolmente i posti letto delle terapie intensive quando partivamo dai numeri più bassi tra le regioni del Nord Italia. Aggiorneremo e amplieremo i nostri esposti - annunciano - con tutti i dati e le testimonianze, in modo che venga verificata la veridicità di tutte le dichiarazioni".

Cimo: "Senza tamponi pericolo per la propria vita e familiari"

"Fare i tamponi - rimarca il Cimo - significa individuare i positivi asintomatici e bloccare sul nascere l'aggravarsi della patologia e del contagio. Le parole dell'assessore Icardi ci disorientano: fra tamponi e decessi una correlazione esiste eccome, senza farli chiunque può mettere in pericolo la vita sua e dei familiari, e se è un medico o un infermiere, anche quella dei pazienti". 

La replica della Regione

La Regione si difende, parlando dei numeri messi a disposizione sul proprio sito internet: "Offriamo ai cittadini una dettagliata rappresentazione dell'andamento dell'epidemia - spiega Icardi - così ognuno potrà rendersi bene conto delle proporzioni del contagio", che per altro oggi fa registrare un altro calo dei ricoverati in terapia intensiva. "Alla mala gestione lasciata in eredità dal centrosinistra questa giunta ha risposto e continuerà a farlo con i fatti", è la difesa del capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, mentre la giunta regionale nomina Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami, coordinatore per l'emergenza nell'Asl To4, a poche ore dalla richiesta di intervenire di 24 sindaci dell'area.

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