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Chivasso, botte per riavere 'posto' dove fare l’elemosina: condannato

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Rispetto alla sentenza di primo grado la pena è stata ridotta a un anno e otto mesi perché il reato di lesioni è stato dichiarato prescritto e quello di rapina è caduto. Nei confronti del 35enne è rimasta valida l'ipotesi di tentata estorsione

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Un uomo di 35 anni è stato condannato dalla Corte d'appello di Torino a un anno e otto mesi con l'accusa di aver picchiato nel 2012 un altro mendicante per riprendersi il 'posto' che aveva scelto per chiedere l'elemosina fuori dal supermercato Lidl di Chivasso. Rispetto alla sentenza di primo grado la pena è stata ridotta perché il reato di lesioni è stato dichiarato prescritto e quello di rapina è caduto. Nei confronti del 35enne, di origini nigeriane, è rimasta valida l'ipotesi di tentata estorsione. La vittima, un uomo di 57 anni anche lui nigeriano, si è costituita parte civile con l'avvocato Davide De Bartolo e ha ottenuto il diritto a un risarcimento e una provvisionale di duemila euro. 

Il litigio tra i due mendicanti

Secondo quanto ricostruito, il 57enne stazionava davanti al supermercato per svolgere, come riportano gli atti del processo, "attività del tutto irregolare di ausilio agli avventori", dal "trasporto della mercanzia allo spostamento e sistemazione dei carrelli", o di semplice accattonaggio. L'aggressione si è verificata quando un cliente abituale (definito dalla sentenza di primo grado "persona di buon cuore") ha lasciato il carrello al 'titolare' permettendogli così di recuperare una moneta da un euro. L'imputato, che secondo la parte lesa da tempo cercava di prendergli il posto, si è intromesso ed è scoppiato un litigio che il cliente ha tentato di sedare offrendo una banconota da cinque euro ai due contendenti, in modo che se la spartissero. L'espediente non ha funzionato: secondo le accuse, il mendicante è stato picchiato con violenza dal 35enne, ricavandone lesioni per le quali è stato anche ricoverato più volte in ospedale.