Torino, sequestrate oltre 4 tonnellate di droga: 9 arresti

Piemonte
Immagine di archivio (ANSA)

Emesse 10 ordinanze di custodia cautelare: un corriere risulta latitante. L'indagine è partita dai quartieri San Salvario e San Paolo e dal Parco del Valentino. Il comandante provinciale dei carabinieri: "La città è importante crocevia per il traffico di stupefacenti"

Cento carabinieri del comando provinciale di Torino hanno eseguito questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale torinese su richiesta della locale procura della Repubblica, nei confronti di dieci indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in traffico internazionale, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e, per uno degli arresti, sfruttamento della prostituzione. Gli arresti sono stati nove (cinque italiani e quattro albanesi): un albanese risulta latitante. I militari hanno sequestrato oltre 4 tonnellate e mezzo di marijuana, 36 chili di cocaina, 62 chili di hashish e 4 litri di olio della suddetta sostanza, per un valore complessivo di 8 milioni di euro. Sono stati inoltre bloccati 15 corrieri. Il capoluogo piemontese, come spiegato dal comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Francesco Rizzo, “si conferma un importante crocevia” per la droga.

Le indagini

L’indagine dei carabinieri è partita dai quartieri San Salvario e San Paolo e dal Parco del Valentino di Torino. I militari hanno individuato le rotte dei trafficanti sempre dirette a Torino, dal Sudamerica all'Olanda per la cocaina, attraverso l'Adriatico per marijuana e hashish. Numerose le requisizioni in due anni di operazioni, con il sequestro di droga trasportata in doppi fondi dei trolley, vani speciali nascosti fatti realizzare nelle auto di grossa cilindrata, e su gommoni in navigazione di notte dall'Albania all'Italia. Il “quartier generale” del gruppo è stato individuato in un garage nel quartiere San Paolo. Gli arresti sono stati eseguiti in Italia e all'estero. Molti i nomi in codice usati: “caffè'”per il denaro, “bolla” per un etto di hashish, “bonza” per la cocaina, offerta come "la migliore perché più morbida".

“Torino crocevia per il traffico internazionale di droga”

Il colonnello Francesco Rizzo ha dichiarato: "Torino si conferma un importante crocevia nell'ambito del traffico internazionale di sostanze stupefacenti". Il comandante provinciale dei carabinieri ha spiegato che l'operazione, condotta "in stretta sinergia con il gruppo “criminalità organizzata e sicurezza urbana” della procura di Torino", ha "documentato come la cocaina giungesse nel capoluogo piemontese direttamente dal Sudamerica attraverso la rotta olandese, mentre hashish e marijuana erano importati dai paesi balcanici, e in particolar modo dall'Albania, da corrieri che sbarcavano clandestinamente con veloci natanti sulla costa adriatica, specie nelle province di Ravenna e Campobasso".

Il pm: "Gruppo di grande capacità criminale"

Il pm Patrizia Caputo, nella conferenza stampa che si è tenuta questa mattina presso il comando provinciale dell’Arma, ha dichiarato: "Un gruppo di grande capacità criminale e in grado di gestire grosse quantità di denaro e di generare un traffico considerevole di droga, smantellato grazie all'ottimo lavoro del nucleo investigativo di Torino". Il colonnello Rizzo ha aggiunto: "Fondamentale è stato l'apporto della Dsca (Direzione centrale per o servizi antidroga), che ha consentito ai carabinieri di Torino di pianificare i sopralluoghi in Sudamerica e di coordinare l'attività con la polizia dei paesi sudamericani sequestrando la droga e arrestando i corrieri in partenza per l'Italia". In una di queste operazioni, sono stati trovati 23 chili di cocaina occultati in doppi fondi di valigie trolley.  

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