Omicidio a Valenza: trovata l’arma usata per uccidere la maestra

Piemonte
L'intervento dei carabinieri in seguito all'omicidio avvenuto a Valenza, in provincia di Alessandria (ANSA)

I carabinieri hanno recuperato il martello che il 46enne amico di famiglia della donna, arrestato ieri, ha usato per compiere il delitto e che ha poi gettato in un’ansa del Po. Ai militari ha riferito che l’attrezzo gli serviva per aggiustare la bici  

I carabinieri del comando provinciale di Alessandria hanno ritrovato l'arma con cui Ambra Pregnolato è stata uccisa venerdì 24 gennaio all'interno della sua abitazione di Valenza (nell’Alessandrino). Si tratta del martello che ha usato il 46enne M.V., amico della vittima arrestato nella giornata di ieri per omicidio, e che ha poi gettato in un'ansa del Po. L'uomo, che per un anno era stato amante della donna, ha riferito ai militari che aveva l'attrezzo nello zaino perché gli serviva per aggiustare la bicicletta, la quale è stata posta sotto sequestro. Le forze dell'ordine hanno rinvenuto anche le scarpe del fermato.

La vicenda

La vittima, una maestra di 40 anni, è stata trovata morta dal marito nel salotto di casa, con la testa fracassata a causa di un colpo da martello. Il caso è stato risolto in poche ore dai carabinieri. I militari hanno trovato M.V. ferito sui binari della ferrovia, vicino a un ponte di Alessandria. L’uomo, sconvolto per il delitto appena compiuto, aveva cercato di uccidersi. È stato poi ricoverato in ospedale, a causa delle ferite che si era procurato nel tentativo di suicidio: non risulta in pericolo di vita.
Ai militari, nella giornata di ieri, ha confessato di aver perso la testa quando la donna gli ha comunicato che non voleva più lasciare il marito e andare a vivere con lui. Gli inquirenti, a questo punto, devono capire se a far scattare la violenza sia stato davvero un raptus, oppure se l’omicidio sia stato premeditato.

La ministra Lucia Azzolina sul femminicidio: "Inaccettabile"

Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione, ha commentato: "Ambra era una donna, era una maestra ed era un'attivista del Movimento 5 Stelle di Valenza, non lontano dalla mia città. La violenza di questa storia è tristemente nota. Ed ha a che fare con la sopraffazione e col possesso. Tante altre Ambra in Italia ogni anno vengono uccise in quanto donne, libere. Ed è inaccettabile. Tutta la mia vicinanza alla sua famiglia in questo momento di disperazione".

Il movimento “NonUnaDiMeno” in piazza l’8 marzo: “Per Ambra”

Le attiviste del movimento “NonUnaDiMeno” ricordano che il prossimo 8 marzo scenderanno in piazza “per Ambra, per le mille sorelle, per ognuna di noi". Le donne hanno dichiarato: "Ambra, non ti conoscevamo, ma è a te che oggi parliamo, è nel tuo nome che cresce in noi la rabbia, è guardando la tua foto che sentiamo l'urgenza di continuare a lottare. Perché crediamo che continuare ad attaccare a piccoli passi il sistema patriarcale che ci vuole sottomesse sia l'unico modo per rimanere vive e garantire a quelle che verranno dopo di noi un mondo in cui i rapporti tra uomini e donne non siano più intrisi di potere e violenza”.
I membri hanno poi proseguito: “Ambra è stata uccisa per mano di un uomo che non ha saputo accettare un no, che non ha potuto tollerare che fosse lei a decidere. L'ennesimo femminicidio, il quinto in Italia dall'inizio dell'anno. Questa volta a pochi chilometri da casa nostra. Basta parlare di raptus, gelosia, delusione, delitto passionale. Dentro il nome che abbiamo scelto c'è il grido di rabbia e dolore che ci sale in gola ogni volta che una donna è ammazzata".

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