Torino, sgombero della Cavallerizza: presidio degli occupanti

Piemonte
I danni causati dall'incendio alla Cavallerizza

L'operazione è stata avviata per allontanare le ultime persone rimaste all'interno del complesso, patrimonio dell'Unesco, dopo l'incendio dello scorso ottobre. Il questore di Torino: “Concluso un capitolo oscuro”

È iniziato questa mattina lo sgombero della Cavallerizza Reale di Torino, patrimonio dell'Unesco occupato da quattro anni. L'operazione è stata avviata per allontanare le ultime persone rimaste all'interno del complesso dopo l'incendio delle scorse settimane (FOTO) e il successivo accordo siglato in Prefettura tra Comune e occupanti, la maggior parte dei quali ha accettato, già da giorni, di lasciare lo stabile per consentire l'inizio dei lavori di messa in sicurezza. Una parte degli occupanti ha invece deciso di restare e organizzare un presidio fuori dalla Cavallerizza. All'arrivo degli agenti della Digos all'interno del complesso c'erano 14 persone che, dopo essere state identificate, saranno denunciate per invasione di terreni ed edifici.

Lo sgombero della Cavallerizza

Alcune delle persone trovate all'interno della Cavallerizza saranno anche accusate di furto di energia elettrica. Nei giorni successivi al distacco degli allacciamenti, operato da Ireti e dagli agenti del commissariato Centro, è stato eseguito un nuovo collegamento abusivo. Due clochard sono stati affidati ai servizi sociali, mentre un albanese e un marocchino, irregolari sul territorio nazionale, sono stati accompagnati all'ufficio immigrazione della questura per accertamenti. Un 20enne egiziano è stato sottoposto a fermo con l'accusa di aver compiuto tre rapine, una delle quali al minimarket di via Rossini. Il giovane, già noto alle forze dell'ordine, ha precedenti per furto e minacce. In un'area vicino all'Aula magna dell'Università c'erano un libanese e tre riders. L'edificio è stato sottoposto a sequestro preventivo. L'operazione di polizia è scattata alla scadenza del termine fissato nell'accordo siglato in Prefettura tra Comune di Torino e occupanti, la maggior parte dei quali aveva già abbandonato l'immobile.  

 

Il questore: “Concluso un capitolo oscuro”

"Si è concluso un capitolo abbastanza oscuro della storia torinese. Da oggi ci sono le condizioni per avviare un percorso virtuoso per far rivivere la Cavallerizza", ha detto il questore di Torino, Giuseppe De Matteis, commentando lo sgombero. "L'attività - spiega De Matteis - si è svolta senza problemi particolari. Non abbiamo incontrato alcun tipo di resistenza né da parte degli occupanti, né dei pochi esponenti dei centri sociali che si sono riuniti in presidio. Abbiamo eseguito un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal pm Paolo Scafi. Come ci aspettavamo, abbiamo trovato una situazione di degrado assoluto. Il complesso, patrimonio Unesco, era abbandonato a se stesso. Ora il Comune, insieme alla soprintendenza delle Belle Arti, si sta occupando della muratura. Non verranno tollerate ulteriori forme di occupazione".

Le parole della sindaca Chiara Appendino

"Credo che sia stato un percorso importante, dove ciascuno si è preso un pezzetto di responsabilità". Così, a margine della presentazione delle iniziative per il Natale a Torino, la sindaca Chiara Appendino commenta la vicenda della Cavallerizza a poche ore dallo sgombero degli ultimi occupanti del complesso patrimonio Unesco. "Credo che il lavoro che abbiamo fatto, la mediazione siano stati un successo - aggiunge -. Non c'è stata una resistenza forte e buona parte degli occupanti, che io ringrazio perché hanno mantenuto fede all'impegno, hanno liberato gli spazi nei tempi. Ora - conclude la sindaca - a noi sta un percorso di rispetto del protocollo firmato in prefettura e inizieremo il più presto possibile a mettere in sicurezza la parte della Sala delle guardie, che è il tema che riguarda soprattutto la Città".

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