Torino, 'ndrangheta: arresti e sequestri per traffico di droga

Piemonte
Foto di Archivio (Getty Images)

I militari hanno notificato a Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania 65 misure di custodia cautelare per associazione mafiosa. Coinvolto anche un noto penalista del capoluogo piemontese

Maxi operazione dei carabinieri e della guardia di finanza di Torino (impegnati 400 militari) contro le locali di 'ndrangheta di Volpiano e San Giusto Canavese. I militari hanno notificato a Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania 65 misure di custodia cautelare per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga. C'è anche P.B., noto penalista torinese, tra i destinatari. Per l'avvocato, accusato di favoreggiamento personale, il gip Luca Fidelio ha disposto il divieto temporaneo di sei mesi dell'esercito dell'attività. Secondo le accuse, il legale, già coinvolto in una vicenda di presunti favori nella Procura di Torino, avrebbe svelato ad alcuni suoi clienti notizie riservate su indagini e intercettazioni in corso. Sequestrati beni mobili e immobili, conti correnti bancari e quote societarie.

Le rivelazioni di un collaboratore di giustizia

Nell'ambito della stessa operazione, denominata 'Cerbero', le Fiamme Gialle hanno notificato provvedimenti ad altri sei indagati accusati di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, professionisti che spiegavano come reimpiegare il denaro guadagnato illecitamente creando società ad hoc. L'indagine ha preso il via dopo l'inchiesta Minotauro e dopo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Domenico Agresta. I carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Chivasso hanno ricostruito l'organigramma delle locali, con a capo le famiglie Agresta e Assisi, e tracciato i canali di approvvigionamento degli stupefacenti. Le indagini della guardia di finanza, invece, hanno individuato il denaro che veniva reimpiegato in attività economiche come il noleggio delle slot machine, la commercializzazione del caffè e la raccolta delle scommesse.

De Raho: “Superato il concetto di una 'ndrangheta frammentata”

"Il concetto di una 'ndrangheta frammentata è superato. L'associazione tende sempre più ad aggregarsi, muovendosi, con padrini e capi società, sul territorio globale", ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, commentando l'inchiesta 'Cerbero'. "L'attività criminale delle locali di Volpiano e San Giusto dimostra quanto sia pervasiva e pericolosa questa organizzazione che, nonostante i provvedimenti giudiziari, continua ad allargarsi su tutto il territorio nazionale – ha aggiunto De Raho – C'è un asse che lega la 'ndrangheta del Nord e del Centro con i luoghi di origine: la Calabria. Senza dimenticare il traffico internazionale di stupefacenti, con rotte che raggiungono la Spagna e i porti del Nord d'Europa, dove l'associazione ha delle vere proprie basi. Si muovono come una holding che ha riferimenti ovunque".

Il colonnello Rizzo: “La 'ndrangheta c'è, ma anche lo Stato è presente"

"Questa operazione dimostra che la 'ndrangheta c'è, ma anche lo Stato è presente", ha affermato il comandante provinciale dei carabinieri di Torino, il colonnello Francesco Rizzo. "Si tratta di un'indagine durata tre anni - continua il militare - che ha permesso di individuare l'organigramma di due locali di 'ndrangheta: quella di Volpiano e quella di San Giusto Canavese".  

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