Tratteneva soldi per la cattura di lepri dell'Est introdotte in Piemonte: indagato ad Asti

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)

Al centro dell’inchiesta l’ex tesoriere locale di Federcaccia, che avrebbe trattenuto per sé fondi erogati dalla Provincia anziché destinarli alle guardie venatorie che si occupavano della cattura degli animali 

L’ex tesoriere della Federcaccia di Asti è indagato dai Nas di Alessandria per malversazione ai danni dello Stato nell’ambito di un’inchiesta riguardante l’introduzione in Piemonte di lepri provenienti dall’Est Europa. Questi animali rappresentano un pericolo il patrimonio faunistico locale poiché sarebbero portatori potenziali di malattie come la zoonosi batterica, parzialmente trasmissibile all’uomo. L'operazione chiamata 'lepus aliena', condotta dai militari guidati dal maggiore Fabrizio Carillo, era iniziata due anni fa.

L’indagine

Stando a quanto accertato, l'immissione delle lepri nell’Astigiano era a cura dell'Ambito territoriale di Caccia, mentre le catture erano demandate alla Provincia e alle associazioni di categoria, che ne curavano la distribuzione, percependo rimborsi. "Indagando su questi rapporti - spiega Carillo - emergeva che la Provincia erogava fondi e li dava a Federcaccia per i servizi resi dalle guardie venatorie volontarie iscritte. Proprio la Federazione caccia sarebbe stata, attraverso il suo ex tesoriere, la principale protagonista delle condotte illecite contestate". Sembra che l’ex tesoriere trattenesse per sé somme di denaro erogate dalla Provincia anziché destinarle ai singoli iscritti dell’associazione.

Torino: I più letti