Torino, richiedente asilo insegue e fa arrestare uno scippatore

Piemonte
La stazione di Torino Porta Nuova dove è avvenuto lo scippo (ANSA)

Salaheddine è giunto lo scorso gennaio in Italia per poter curare il figlio affetto da una patologia che gli impedisce di esporsi al sole. A chi gli suggerisce di chiedere un permesso di soggiorno per il suo coraggio, l'uomo risponde: "Ho fatto solo il mio dovere”

Salaheddine, richiedente asilo giunto in Italia per poter curare il figlio malato, ha assistito a uno scippo e senza pensarci ha rincorso e bloccato uno dei rapinatori contribuendo così all'arresto del malvivente.

Lo scippo e l'intervento di Salaheddine

L'episodio è avvenuto lunedì scorso, 19 agosto, alla stazione di Torino Porta Nuova. Salaheddine, di origini marocchine e ospite dell'Assocazione 'Tra Me' a Carmagnola (Torino) aveva appena concluso un colloquio di lavoro e stava andando a prendere il treno per rientrare nella casa d'accoglienza, quando ha assistito allo scippo: due ragazzi hanno strappato una collanina dal collo di una signora e poi sono scappati, li ha rincorsi ed è riuscito a bloccare uno dei malviventi, poi fermato dalla polizia.

“Ho fatto solo il mio dovere”

A chi gli suggerisce di chiedere un permesso di soggiorno per il suo coraggio e senso civico, Salaheddine risponde: "Ho fatto solo il mio dovere. Qualcuno mi ha detto che forse avrei diritto al permesso di soggiorno per atti di particolare valore civile, ma non penso che seguirò questa strada. Ho agito in questo modo perché mi è venuto istintivo, davanti a un'ingiustizia. Non voglio nulla in cambio. Il mio interesse è curare mio figlio".

Dal Marocco a Torino

Salaheddine, che dal '98 a Casablanca era responsabile di una ditta del settore logistico, è arrivato in Italia dal Marocco a gennaio per curare il più grande dei suoi tre figli, Riade, affetto da Xeroderma pigmentoso, una patologia che gli impedisce di stare all'aperto perché la sua pelle non può esporsi al sole.

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