Speleologo bloccato in grotta nel Cuneese: salvato dal soccorso alpino

Piemonte

Era rimasto ferito al ginocchio. Per riportarlo in superficie è stato utilizzato un complesso sistema di sollevamento a corte e micro cariche di esplosivo per allargare varchi nella montagna

È stato salvato lo speleologo francese rimasto intrappolato per più di 24 ore nella grotta Fiat Lux del Massiccio del Marguareis, a trecento metri di profondità, sulle Alpi cuneesi. Ferito al ginocchio, il soccorso alpino ha lavorato per 24 ore con una sessantina di persone per riportarlo in superficie, utilizzando un complesso sistema di sollevamento a corte e micro cariche di esplosivo per allargare varchi nella montagna. L’uomo è rimasto sempre cosciente e collaborativo, anche se provato dalle molte ore passate nell’antro.

I soccorsi

Per agevolare i soccorsi la grotta è stata completamente riattrezzata da alcune squadre di tecnici del soccorso alpino. Sul posto sono intervenute le delegazioni di soccorso alpino e speleologico CNSAS di Piemonte, Liguria, Lombardia, Toscana, Friuli, Veneto e Trentino, oltre alla Commissione nazionale Disostruzione e alla Commissione Medica. Sul posto è stato predisposto un sistema di sollevamento su corda che ha permesso ai soccorritori di far risalire lo speleologo dalla profondità di -300 metri fino a -170 metri. L'uomo è rimasto sotto il continuo monitoraggio dei medici del soccorso alpino, che lo hanno assistito dall'inizio del recupero.

Il massiccio del Marguareis

L'area carsica del Marguareis, sulle Alpi Marittime, si trova nel sud della provincia di Cuneo, ai confini con la Liguria e la Francia. Cinquanta chilometri di grotte, in parte ancora inesplorate, attirano ogni anno speleologi da tutta Europa. Ad agosto si calano in media nelle cavità fra le 100 e le 150 persone. Gli incidenti non sono rari.

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