Carabiniere ucciso, procedimento disciplinare per la prof di Novara

Piemonte

Eliana Frontini è accusata di avere tenuto una "condotta in contrasto con la funzione educativa", per aver scritto sui social la frase "uno di meno" dopo l'assassinio del carabiniere Mario Cerciello Rega. La Procura ha aperto le indagini contro ignoti per vilipendio

L'Ufficio scolastico regionale del Piemonte ha notificato alla professoressa Eliana Frontini l'apertura di un procedimento disciplinare per la frase "uno di meno" postata sui social dopo l'assassinio del carabiniere Mario Cerciello Rega (CHI ERA - I FUNERALI), ucciso a coltellate a Roma da due ragazzi statunitensi (IL VIDEO DELLA FUGA). La docente, che è stata convocata il prossimo 2 settembre dall'Ufficio procedimenti disciplinari dell'Ufficio scolastico regionale, è accusata di avere tenuto una "condotta gravemente in contrasto con la funzione educativa e gravemente lesiva dell'immagine della scuola". Nel frattempo la Procura di Novara ha aperto un fascicolo per vilipendio delle forze armate nei confronti di ignoti. "Dobbiamo fare accertamenti a fronte delle ultime notizie", ha spiegato il procuratore di Novara, Marilinda Mineccia, riferendosi alle nuove dichiarazioni dell'insegnante che, dopo aver chiesto scusa, ha negato di essere l'autrice del post.

Il post incriminato

"Uno di meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza", sono queste le parole, riferite alla morte di Cerciello, che hanno suscitato indignazione e polemica. A postarle su Facebook, in una community di cittadini, tra i commenti che riportavano la notizia dell'omicidio, sarebbe stata Frontini, che ha poi smentito di essere stata lei a pubblicare la frase, insegnante di Storia dell'arte di Novara. "Ho commesso un errore gravissimo, me ne sono resa conto appena ho cliccato", ha cercato di giustificarsi la donna. Il post è stato poi rimosso e il profilo chiuso. A denunciare l'accaduto, dopo le segnalazioni di numerosi cittadini indignati, sono stati i parlamentari della Lega, Paolo Tiramani e Cristina Patelli.

La nuova versione dell'insegnante

Dopo aver chiesto scusa, la professoressa ha cambiato versione affermando: "Quel post non l'ho scritto io, chi mi conosce sa che non penso quelle cose. Per motivi che spiegherò solo a chi di dovere, mi sono assunta una responsabilità non mia – sostiene la donna – Non si è trattato di hackeraggio, semplicemente è stato usato il mio account e il mio computer. Non l'ho detto prima perché non credevo che la vicenda assumesse questo peso. Ho subito chiesto scusa, anche se mi rendo conto che si tratta di ben poca cosa rispetto alla gravità di quelle affermazioni - prosegue l'insegnante - Ora, però, è il caso di riportare la vicenda alle sue dimensioni reali". A scrivere il commento potrebbe essere stato un famigliare. “Quando verrò sentita dall'Ufficio scolastico territoriale o eventualmente da altri organi, comunicherò il nome della persona che ha agito. Una persona che è pronta ad assumersi le sue responsabilità", ha poi concluso Frontini.

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