Torino, spaccio tramite Facebook e Whatsapp: sgominata banda

Piemonte
Immagine d'archivio (ANSA)

Due persone sono finite in carcere, sei sono agli arresti domiciliari. Le accuse sono di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti 

I carabinieri del comando provinciale di Torino hanno smantellato un gruppo criminale dedito allo spaccio di stupefacenti composto da tre italiani, un tunisino e quattro albanesi. Il gruppo si serviva di app e social come Facebook e Whatsapp per mettersi in contatto con i clienti, dandosi poi appuntamento in diversi bar della città per la consegna dello stupefacente, in particolare cocaina. La base logistica del gruppo era invece in un circolo privato di piazza Santa Giulia, nel cuore della movida torinese. Un business redditizio tanto che, a quanto emerso dalle indagini, coordinate dal pm Chiara Maina, i pusher temevano di non poter soddisfare tutte le richieste dei clienti.

L'operazione dei carabinieri

Otto i provvedimenti di custodia cautelare in fase di esecuzione: due persone sono finite in carcere, gli altri appartenenti al gruppo agli arresti domiciliari. Le accuse sono di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Durante le perquisizioni, inoltre, i militari hanno sequestrato un Revolver privo di matricola. A eseguire l'operazione è stata la compagnia di San Carlo. Sono stati impiegati cinquanta carabinieri, supportati da una unità cinofila.

Le indagini

L'indagine, condotta dal dicembre del 2017 al luglio del 2018, ha preso le mosse dall'individuazione di un italiano (poi denunciato) trovato in possesso di otto ovuli di cocaina destinati alla vendita al dettaglio nel quartiere Vanchiglia. Per procurarsi lo stupefacente gli spacciatori seguivano canali di rifornimento dalla periferia settentrionale di Torino. Gli acquirenti identificati, tutti di età e di estrazione sociale differente, sono quaranta.

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