Torino, Appendino: "Al corteo del primo maggio M5S pacifici e civili"

Piemonte
Chiara Appendino (ANSA)

La prima cittadina interviene sugli scontri che hanno agitato la manifestazione di ieri per celebrare la Festa dei Lavoratori: "Immagini che non vorremmo mai vedere"

Gli scontri al corteo del primo maggio a Torino "sono immagini che non vorremmo mai vedere, specie in un momento che per definizione vuole essere la celebrazione di diritti universali quali il reddito e il lavoro. Ci tengo tuttavia a precisare che il comportamento degli esponenti della maggioranza del M5S è stato, come in altre occasioni, pacifico e civile. Chiunque dica il contrario può fare nomi e cognomi nelle sedi opportune. In caso contrario sta sfruttando la menzogna ai fini di mera propaganda politica", commenta la sindaca di Torino, Chiara Appendino.

"Responsabilità all'azione sempre individuale"

"Lo stesso dicasi - prosegue la prima cittadina - quando l'attribuzione di atteggiamenti violenti è a gruppi di persone che sostengono una causa, qualunque essa sia. Questo perché - e non mi stancherò mai di ripeterlo - la responsabilità dell'azione è sempre individuale. Chi esercita violenza o atti di inciviltà ne è responsabile in prima persona e va condannato senza se e senza ma". 

"In primo piano povertà e welfare"

La sindaca esprime "ringraziamento alle Istituzioni che hanno partecipato e alle forze dell'ordine che, nonostante gli scontri, hanno arginato ulteriori degenerazioni. Il rispetto del corteo del primo maggio è innanzitutto rispetto dello Stato. Come sindaca, esponente politica e cittadina, il mio auspicio è che il primo maggio conservi il suo significato di Festa dei Lavoratori, come un'occasione per riflettere su quello che è oggi il lavoro e su quello che sarà in futuro. Sulle nuove realtà di lavoratori e lavoratrici, anche quelle meno o per nulla rappresentate. Mettendo inoltre in primo piano i temi della povertà e del welfare. L'auspicio - conclude la sindaca - è che le energie a disposizione su questi temi sfocino nella collaborazione e nel confronto, anche duro, ma che non lascino spazio a scontri che non possono portare da nessuna parte". 

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