San Germano Vercellese, strage alla sagra: definitive due condanne

Piemonte
Foto di archivio (ANSA)
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Nel giugno del 2010, lo scoppio di una bombola di gpl, durante la sagra del pesce e del cinghiale, uccise cinque persone e ne ferì altre sei 

La Cassazione ha reso definitive le condanne per due degli imputati nel processo sulla strage alla sagra di San Germano Vercellese, avvenuta il 26 giugno 2010. La strage fu provocata dallo scoppio di una bombola di gpl, durante un evento gastronomico di piazza, la sagra del pesce e del cinghiale. La deflagrazione provocò la morte di cinque persone e il ferimento di altre sei. Per Enrico Pizzo, titolare di un distributore di benzina da cui la Pro Loco si era procurata la bombola, è stata confermata la condanna a 3 anni e 8 mesi, pronunciata dalla Corte d'appello di Torino, nel marzo del 2017. Per Tiziano Sacchetto, agente della polizia municipale, la pena è stata ricalcolata in un anno e undici mesi di reclusione, dopo che alcuni capi d'accusa sono andati in prescrizione.

Le motivazioni delle condanne

La bombola, secondo la ricostruzione dei giudici torinesi, confermata dai giudici della Cassazione, avrebbe dovuto essere "ritirata dalla circolazione fin dal 2008". Era in cattive condizioni, visto che era stata "più volte riempita in modo abusivo, eccessivo e comunque non controllato" e aveva un "difetto di laminazione". Il vigile urbano, invece, avrebbe omesso di segnalare le anomalie, e le obiezioni della difesa non sono state accolte.

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