Tecnologia e riabilitazione: le novità a sostegno della disabilità

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Chiara Puglisi

La lega del Filo d’Oro ha dato vita ad un Centro di Ricerca per le tecnologie assistive di supporto ai sordociechi per permettere loro di interagire con l'ambiente e acquisire un proprio livello di autonomia

Essere costantemente immersi in un buio silenzioso. Non poter vedere, sentire, parlare. Questa è la condizione di chi è sordocieco. Persone che presentano una grave o totale minorazione della vista e dell'udito e a cui spesso si associano altre patologie: disabilità intellettiva, deficit motori, problemi comportamentali. 

I numeri

In Italia le persone affette da problematiche legate alla vista e all'udito sono 189 mila. Più del 55% dei disabili sensoriali sperimenta importanti restrizioni alla propria autonomia. Per capire a fondo la questione è utile sapere che la nostra mente riceve il 95% di tutto ciò che apprende attraverso i due sensi principali, vista e udito. Questo è il campo d'intervento della Lega del Filo d'oro, che da oltre 50 anni è il punto di riferimento nel nostro Paese per l'assistenza, l'educazione, la riabilitazione e il reinserimento nella famiglia o nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali.

Il Centro di Osimo

L'associazione ha dato vita a un Centro di Ricerca per l'area psicopedagogica e tecnologico-riabilitativa che progetta, costruisce e sperimenta metodologie e strumenti di supporto tecnologico ai sordociechi per permettergli di interagire con l'ambiente e acquisire, se possibile, un proprio livello di autonomia. Nel centro nazionale di Osimo si utilizzano le tecnologie assistive, tutte le innovazioni tecnologiche: dalle applicazioni degli smartphone e dei tablet, alla domotica e la robotica, che inizialmente non sono state concepite per le persone con disabilità, ma che adattate e modificate, diventano di fondamentale importanza per questi soggetti.

La parola all’esperto

Abbiamo incontrato nel Centro di Osimo della Lega del Filo d’Oro Patrizia Ceccarani, Direttore Tecnico Scientifico Lega del Filo d’Oro: "La tecnologia assistiva permette alle persone che non sono in grado di essere autonome e fare delle scelte e di farlo perché vanno a sostituire quel comportamento che la persona non potrebbe mettere in atto. Da noi questo è molto importante. Da oltre 20 anni lavoriamo sulle tecnologie assistive anche attraverso il nostro gruppo di ricerca. Parliamo di persone che presentano problematiche sensoriali di vista e di udito, molto spesso difficoltà di apprendimento e difficoltà motorie. Quello che può essere facile per un bambino può diventare impossibile per i nostri. Ma utilizzando ad esempio uno switch, un pulsantone, possiamo permettere a questi bambini di operare delle scelte. Cerchiamo sempre si essere al passo con la tecnologia. Grazie al nostro Centro di Ricerca abbiamo messo a punto delle tecnologie che permettono di gestire attività occupazionali, comunicative ed essere maggiormente autonomi. La tecnologia in questi casi aiuta a sapere che cosa devo fare. Negli ultimi anni usufruendo di tablet e smartphone riusciamo a permettere al nostro ragazzo la gestione, in completa autonomia, della preparazione di un toast o di una borsa da piscina. Attraverso la visione delle immagini sul tablet il ragazzo riesce a capire quali sono i passi da fare per raggiungere l’obiettivo e portarlo a termine con successo e con motivazione. Tutto quello che è all’interno dei nostri centri è studiato per aiutare autonomia, indipendenza e comunicazione tra le persone. Noi facciamo un lavoro di ricerca che prevede un lavoro personalizzato sui pazienti. Nella disabilità severa è necessario sviluppare sistemi ad hoc. Niente è impossibile”.

Dispositivi e comunicazione

La tecnologia per la comunicazione è basata su strumenti del tipo Speech Generating Devices (SGD), traducono in linguaggio verbale le immagini per attivare le varie opzioni comunicative. Il Centro di Ricerca ha adattato tali dispositivi ai sordociechi, per permettergli di articolare messaggi e formulare richieste comprensibili e quindi trovare un'efficacia di rapporto mai avuta prima. Il lavoro della Lega del Filo d'Oro è orientato al reinserimento in famiglia e a recuperare, quanto più possibile, una dimensione fatta di dignità e autonomia.

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