La Barchetta Magica, il drone marino italiano alla conquista dell’Oceano Atlantico

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La Barchetta Magica (YouTube)

Salpata da Gran Canaria sabato 14 settembre, la barca a vela autonoma è diretta verso Antigua, nelle Isole Vergini Britanniche, dove se tutto procederà come previsto arriverà tra circa tre mesi 

Ha ufficialmente preso il via la missione di ‘Barchetta Magica’, un drone-barca messo a punto da un team di ricercatori e studenti dell’Università di Firenze che sfiderà le correnti, le intemperie e il vento dell’oceano cercando di portare a termine in completa autonomia un’impresa ancora incompiuta: la traversata dell’Oceano Atlantico.
Salpata da Gran Canaria sabato 14 settembre, la barca a vela autonoma è diretta verso Antigua, nelle Isole Vergini Britanniche, dove se tutto procederà come previsto arriverà tra circa tre mesi.

Progetto ideato da Marco Montagni

L’idea alla base del progetto, a cui hanno contribuito anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (progetto Vela), lo spin off dell'Ateneo fiorentino Am3 e il Centro di ricerca interuniversitario di aerodinamica delle costruzioni e ingegneria del vento (Criaciv), si deve all'assegnista di ricerca Marco Montagni.
Il drone-barca è stato progettato per il trasporto di attrezzature in grado raccogliere informazioni riguardo i cambiamenti climatici e l’inquinamento delle acque sulle quali naviga. La sua missione sarà utile ai ricercatori fiorentini per valutare le potenzialità e la resistenza della loro creazione, per poi eventualmente intevernire sui punti deboli evidenziati nel corso della traversata atlantica.

È alimentata da energia solare

Realizzata da Enrico Boni, ricercatore del Dipartimento di ingegneria dell'informazionee, Luca Pugi, esperto del Dipartimento di ingegneria industriale e Andrea Bertini, studente del corso di laurea in Ingegneria industriale, la ‘Barchetta Magica’, lunga 1,8 metri, è alimentata da energia solare ed è in grado di navigare in autonomia percorrendo rotte pre-impostate.
Durante la traversata dell’Oceano Atlantico, grazie a un sistema di comunicazione satellitare, i ricercatori da remoto potranno intervenire sulla sua rotta, modificandone il verso di percorrenza.
Il drone-barca è stato progettato per resistere non solo all’affondamento ma anche al forte vento e a fronti d’onda alte fino a 5 metri: integra uno scafo rinforzato e un sistema che chiude automaticamente la vela in caso di forte ventilazione.  

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