La campagna per cambiare i social: celebrities ed esperti lanciano “Free Our Feeds”

Cosa hanno in comune l’attore Mark Ruffalo e il cofondatore di Wikipedia Jimmy Wales? Non sono soltanto due utenti di X indignati dalla direzione che sta prendendo la piattaforma un tempo nota come Twitter. Sono anche due nomi – di un lungo elenco che comprende scrittori, imprenditori ed esperti di tecnologia – ad avere appena lanciato la campagna “Free Our Feeds”, liberate i nostri feed. Cioè il flusso di contenuti che scorre sui social. Trump 2.0 Per farla breve, lo scopo è trasformare le piattaforme in bene pubblico. Sottrarre gli utenti ai miliardari, che guidano i propri siti inseguendo profitto e interessi politici. Un progetto ambizioso che nasce in risposta al cambiamento epocale che stanno vivendo gli Stati Uniti con l’inizio dell’era Trump 2.0. C’è ovviamente Elon Musk, che farà parte della nuova amministrazione e che ha stravolto l’ex Twitter togliendo praticamente qualsiasi moderazione dei contenuti e modificando l’algoritmo per privilegiare alcuni post . Ma a preoccupare i promotori della campagna c’è anche la svolta di Mark Zuckerberg. Il numero uno di Meta si è allineato alle posizioni trumpiane eliminando i fact-checker e cambiando le regole sulla moderazione dei contenuti. Decisioni di cui ancora gli utenti dovranno sperimentare le conseguenze ma che bastano a creare ad accendere gli animi tra i promotori di “Free our Feeds”. Tra loro anche lo scrittore Cory Doctorow, il regista Alex Winter e l’imprenditore Roger McNamee. L’alternativa chiamata BlueSky Ma a cosa punta in concreto “Free Our Feeds”? L’obiettivo è creare una fondazione d’interesse pubblico per supportare la tecnologia sottostante Bluesky, il social fondato nel 2019 dal papà di Twitter, Jack Dorsey. Una piattaforma che all’apparenza sembra uguale al sito adesso di proprietà di Musk, ma che sotto ha un motore completamente diverso chiamato “protocollo AT”. Una tecnologia che rende Bluesky un sistema “decentralizzato”, più trasparente e in cui gli utenti possono facilmente portare con sé i propri follower, contenuti e dati se desiderano passare da una piattaforma all'altra. La campagna vuole sostenere la costruzione di infrastrutture indipendenti, per garantire che gli utenti e gli sviluppatori di Bluesky abbiano accesso continuo ai flussi di dati, indipendentemente dalle decisioni aziendali. Ma lo scopo è anche finanziare gli sviluppatori per creare un ecosistema di applicazioni social basate su protocolli aperti, favorendo spazi online che vengono definiti “più sani ed equi”. Una campagna da 30 milioni di dollari Per sostenere queste azioni la campagna mira a raccogliere 30 milioni di dollari in tre anni, iniziando con 4 milioni per creare una fondazione e avviare le infrastrutture critiche, così da non dipendere da alcun miliardario. Il gruppo ha pubblicato una lettera aperta accompagnata da una raccolta fondi su GoFundMe per raccogliere la prima parte dei soldi necessari. La governance della raccolta fondi sarà supervisionata dall’organizzazione no-profit “Development Gateway”. Un progetto troppo ambizioso? Milioni di utenti si sono aggiunti a Bluesky dopo le elezioni negli Stati Uniti. Un flusso che sta creando uno spazio social interessante ma ancora poco rilevante. L’impresa di “Free Our Feeds” è degna di un supereroe . Potrebbe non riuscire ma almeno avrà il merito di riportare nel dibattito pubblico – anche se solo per qualche ora – le discussioni sui sistemi aperti.

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