Musica Instagram, perché hanno tolto le canzoni? Cosa sapere sull'accordo tra Meta e Siae

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Il colosso di Menlo Park ha fatto sapere di non aver raggiunto un’intesa con la Società italiana autori editori per il rinnovo della licenza sul diritto di autore. Di conseguenza sulle piattaforme, fra cui anche Facebook, i brani saranno bloccati o silenziati. “Continueremo a impegnarci per raggiungere un'intesa che soddisfi tutte le parti”, ha dichiarato Meta, ma intanto anche la Soundreef lancia l’allarme

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Non accenna a placarsi la questione del mancato accordo fra Meta e Siae (Società italiana autori editori) per il rinnovo della licenza sul diritto di autore. La conseguenza è che sulle piattaforma come Instagram o Facebook verranno bloccati o silenziati i brani che rientrano nel repertorio Siae, mentre gli altri continueranno a essere disponibili. E arriva anche l’allarme di Soundreef, azienda che gestisce le royalties di oltre 46mila autori in tutto il mondo, sia integralmente sia in collaborazione con la Siae.

Cos’è successo

Meta per consentire l'uso della musica sui social stringe accordi sul copyright con i titolari dei diritti musicali in tutto il mondo. Nel territorio europeo ha partner in Spagna, Francia, Germania, Svezia, Regno Unito e Turchia. La rottura con la Siae rappresenta un precedente mondiale per il colosso di Menlo Park. Avrà un impatto sui Reels (i video brevi su Facebook e Instagram), sul flusso delle notizie di Instagram, e sulle Storie di Facebook e Instagram. Su Facebook, i contenuti impattati verranno bloccati, su Instagram verranno silenziati. "Purtroppo non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae - ha comunicato Meta - da oggi (ieri 16 marzo, ndr) avvieremo la procedura per rimuovere i brani del loro repertorio nella nostra libreria musicale. Continueremo a impegnarci per raggiungere un'intesa che soddisfi tutte le parti, crediamo sia un valore per l'intera industria musicale permettere alle persone di condividere e connettersi sulle nostre piattaforme utilizzando la musica che amano".

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La posizione della Siae

“A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell'effettivo valore del repertorio - ha ribattuto la Società degli autori ed editori italiani - Tale posizione, unitamente al rifiuto da parte di Meta di condividere le informazioni rilevanti ai fini di un accordo equo, è evidentemente in contrasto con i principi sanciti dalla Direttiva Copyright per la quale gli autori e gli editori di tutta Europa si sono fortemente battuti. Siae ha continuato a cercare un accordo con Meta in buona fede, nonostante la piattaforma sia priva di una licenza a partire dall’1 gennaio 2023".

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Soundreef: “Il mancato accordo Meta-Siae danneggia anche noi”

"Sappiamo che il take down dei brani da parte di Meta, già iniziato nel pomeriggio di ieri, sta riguardando non solo il repertorio Siae e il repertorio Soundreef con essa condiviso, ma anche il repertorio integralmente amministrato da Soundreef e i repertori esteri", ha fatto sapere il gruppo Soundreef. "È evidente che l'esito della trattativa tra Meta e Siae sta quindi danneggiando tutte le società di collecting operanti, in Italia e non. Data l'eccezionale gravità di questo evento senza precedenti alcuni, Soundreef - si legge ancora nella nota - sta direttamente contattando entrambe le parti per capire come l'intera negoziazione sia stata condotta e lavorando per ripristinare sulle piattaforme Meta tutti i brani di cui amministra totalmente i diritti. Rimane inteso che, dovessero emergere eventuali responsabilità rispetto al non raggiungimento di un accordo, Soundreef farà valere i diritti in relazione e in difesa del proprio repertorio".

Paola Turci

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Le reazioni

Per Mogol, la battaglia in difesa degli autori "è sacra, queste piattaforme guadagnano miliardi e sono restie a pagare qualcosa". "La stessa minaccia di Meta l'aveva fatta tempo fa anche Google: poi l'accordo è stato trovato", sottolinea Mario Lavezzi, celebre artista e compositore. L'industria musicale, attraverso il suo presidente Enzo Mazza, auspica che "Siae e Meta trovino presto un accordo nell'interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli aventi diritto". "Chiediamo che Meta riapra immediatamente in buona fede un tavolo negoziale con Siae", gli fa eco il presidente della Federazioni Editori Musicali, Paolo Franchini. "Meta deve obbedire alla legge e prendere una licenza completa ed equa per la musica che vuole usare e da cui vuole trarre profitto. Se non lo fa, viola la legge italiana e quella dell'Unione Europea, in particolare l'articolo 17 della direttiva europea sul copyright", afferma John Phelan, direttore generale della Confederazione internazionale degli editori musicali (Icmp).

Il ministro Sangiuliano: "È sacrosanto difendere gli autori italiani "

"No al far west, i colossi rispettino le opere d'ingegno e la sovranità legislativa degli Stati", sottolinea il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che aggiunge: "È sacrosanto difendere gli autori italiani e tutelare l'opera del loro ingegno, quella creatività che tanto valore ha nel mondo. Operare per difendere la creatività nazionale e l'immaginario italiano è un preciso mandato politico da onorare nei fatti. La indiscutibile libertà di mercato va esercitata all'interno di regole condivise e rispettate da tutti: è il fondamento di una convivenza pacifica e produttiva. L'oceano della rete va alimentato di contenuti di cui va riconosciuta la giusta retribuzione, altrimenti è destinato a diventare un Mar Morto sterile e senza vita".

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